Berenis
Circola sul web un font chiamato Berenis. Cercandolo con i motori di ricerca si trovano ai primi posti i siti web, più o meno regolari, che offrono font in grande quantità, ma nessun sito ufficiale. Identifont il nome non lo conosce proprio. In realtà la fonderia che lo ha prodotto è la Adf, Arkandis Digital Foundry, autore Hirwen Harendal.
Il font non mi piace per l’uso in piccole dimensioni (da 12 in giù) perché ha dei tratti sottili che sul monitor non compaiono bene: tendono a scomparire. La Arkandis non è una fonderia commerciale, i suoi font sono stati rilasciati gratuitamente, quindi è probabile che manchi qualche tecnologia in grado di adattare le lettere allo schermo.
Per quanto riguarda le grandi dimensioni, nulla da ridire. Le lettere hanno grazie bodoni, senza raccordi curvi. La Q è quella vecchio stile, con la coda che parte verso l’interno e si arriccia poi all’esterno tornando a puntare verso l’alto. La C ha doppio sperone. Anche la gamba della R arriccia verso l’alto. Per quanto riguarda le minuscole, si nota una g con l’occhiello inferiore aperto (il tratto termina tagliato di netto, senza essere arrotondato) e l’estensione tratti ascendenti. La f vista da sola sembra un po’ sproporzionata nella parte superiore. Ma il livello raggiunto è lo stesso della l, nulla di strano.
La Arkandis non dà più sue notizie di sé da quasi cinque anni.
Il Berenis è diffuso in una seconda versione (più larga e con un’altezza della x maggiore), ed entrambe anche in versione condensata. In più c’è una versione maiuscoletta (chiamata Style), anche questa caratterizzata da una notevole differenza in altezza tra le lettere capitali e le altre (le prime sono alte praticamente il doppio delle seconde).
Il font non mi piace per l’uso in piccole dimensioni (da 12 in giù) perché ha dei tratti sottili che sul monitor non compaiono bene: tendono a scomparire. La Arkandis non è una fonderia commerciale, i suoi font sono stati rilasciati gratuitamente, quindi è probabile che manchi qualche tecnologia in grado di adattare le lettere allo schermo.
Per quanto riguarda le grandi dimensioni, nulla da ridire. Le lettere hanno grazie bodoni, senza raccordi curvi. La Q è quella vecchio stile, con la coda che parte verso l’interno e si arriccia poi all’esterno tornando a puntare verso l’alto. La C ha doppio sperone. Anche la gamba della R arriccia verso l’alto. Per quanto riguarda le minuscole, si nota una g con l’occhiello inferiore aperto (il tratto termina tagliato di netto, senza essere arrotondato) e l’estensione tratti ascendenti. La f vista da sola sembra un po’ sproporzionata nella parte superiore. Ma il livello raggiunto è lo stesso della l, nulla di strano.
Se visualizzati in grandi dimensioni, i tratti sottili del Berenis non hanno nulla di strano. |
La Arkandis non dà più sue notizie di sé da quasi cinque anni.
Il Berenis è diffuso in una seconda versione (più larga e con un’altezza della x maggiore), ed entrambe anche in versione condensata. In più c’è una versione maiuscoletta (chiamata Style), anche questa caratterizzata da una notevole differenza in altezza tra le lettere capitali e le altre (le prime sono alte praticamente il doppio delle seconde).
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