Alfabeti erotici

La categoria Sexy su Dafont potrebbe pure essere abolita. Non c’è praticamente niente che abbia qualche valore: di solito posizioni del kamasutra in disegni di bassa qualità, silhouette di donne che non hanno nulla a che vedere con le lettere dell’alfabeto, qualche disegno a tema, una collezione di scarpe fetish e poco altro. Il più scaricato oggi è il Semi, che raffigura il membro maschile in varie posizioni che, con un po’ di sforzo, possono essere ricondotte a delle lettere dell’alfabeto. Pure il sito segnala oltre 100 download giornalieri per questo file, e sarebbe interessante sapere se chi lo scarica lo fa solo per alzare le statistiche o per farsene un’idea, o se veramente un font del genere viene usato per qualche uso particolare e ricorrente.
Di alfabeti in cui i corpi umani sono stati disposti in forme di lettere dell’alfabeto ne sono stati creati in passato, e da qualche parte si sono visti, ma non sono diventati punti di riferimento sul web, dove si perdono nel mare del materiale a disposizione.
Qualche raffigurazione realistica che sia diventata punto di riferimento non c’è. Il principale lavoro che viene restituito dai motori di ricerca cercando “kamasutra alphabet” è il lavoro di Malika Favre, dove le lettere dell’alfabeto sono ottenute mettendo insieme figure stilizzate di persone occupate in attività sessuali. L’uomo è colorato di giallo, la donna di bianco con calze e guanti rossi e non mancano le combinazioni omosessuali: nella L ci sono due donne (ma una ha le calze gialle), nella G ci sono due uomini (ma uno non è giallo e ha i capelli rossi).
Forse l’alfabeto più elaborato mai realizzato su questo argomento è quello di Joseph Apoux, un disegnatore francese ottocentesco morto nel 1910, in un’epoca in cui si suppone che i suoi lavori non avessero una notevole visibilità. Comunque, in epoche successive e più libere, qualcuno avrebbe potuto ottenere qualcosa di meglio. Ma se c’è stato qualcosa, è rimasto sconosciuto.
In effetti l’argomento è scabroso e potrebbe essere relegato al settore della pornografia. Wikipedia però ha ragionato diversamente, finora: nella pagina in italiano dell’enciclopedia è stato consentito che venisse caricato per intero tutto l’alfabeto, lettera per lettera. In quella francese c’è solo la lettera A, come pure nella versione olandese. In inglese o in tedesco... non c’è neanche la pagina dedicata all’artista.
La caratteristica delle illustrazioni di Apoux è che i personaggi hanno i vestiti di tutti i giorni... dell’Ottocento, mentre le parti intime risultano scoperte. Era uno schiaffo a chi costruisce una facciata perbene per nascondere diversi comportamenti? Fatto sta che è possibile identificare vari ruoli sociali nelle raffigurazioni, con una fantasia che forse nemmeno oggi è possibile vedere concentrata in così poco spazio sui siti specializzati. Ci sono soldati in alta uniforme, con tanto di pennacchi, stivali e sciabola appesa al fianco, o con l’elmo in testa; non mancano frati, suore, vescovi e preti; ci sono situazioni di omosessualità (femminile, nella lettera F), o varie lettere che includono più di due persone, in atteggiamenti ogni volta diversi. Assurdo il modo in cui è stata risolta la lettera T.
Cercando “erotic alphabet”, il solo altro risultato che compare ai primi posti è l’alfabeto di Alex Szekely, dove però il rapporto con la forma delle lettere è meno diretto. L’unico legame consiste nel fatto che la scena erotica avviene all’interno di una lettera (o attraverso, o sopra, tipo la M). L’opera risale al 1946, e anche qui i personaggi sono vestiti secondo la moda dell’epoca. Giacche a quadri, cappelli con la visiera, un marinaio... Mancano preti e soldati, mancano situazioni a tre o più. Non manca l’omosessualità, ma c’è qualcosa che forse oggi non sarebbe più considerato accettabile: la presenza di animali.
Anche qui, dovrebbe trattarsi di qualcosa di nicchia, ma Devroye (che gestisce il principale sito al mondo sui caratteri tipografici e tematiche correlate) non esita a pubblicare l’intero alfabeto, con alcune lettere, anche molto scabrose, impaginate in grande.
Sempre sul sito di Devroye è possibile vedere un progetto più recente, risalente al 2007, di una tale Cinderella Jimu Harrington, di cui non si sa nulla, che ha inserito i disegni (si suppone suoi, o comunque originali) dentro lettere maiuscole decorate alla maniera celtica.
Nessuno di questi progetti comunque è mai sfociato in un font vero e proprio, finora.
Nulla di scabroso viene fuori su Myfonts cercando “sex”. C’è qualche silhouette, il Safe Font composto di preservativi piegati (nessuna difficoltà a riconoscere la lettera corrispondente), e poco altro, di solito non in relazione diretta con il sesso in sé.
Singolare il font Represent, di Just In Type, che raccoglie i 15 simboli che rappresentano tendenze sessuali catalogate di recente. Maschile è il classico simbolo del cerchio con la freccia obliqua puntata in alto a destra, femminile è il classico cerchio con crocetta sottostante. Prevedibili i simboli eterosessuale, gay, e lesbica. E magari anche il simbolo della bisessualità (ottenuto accostando tre simboli base, diversi a seconda se si parla di un bisessuale uomo o di una bisessuale donna). Più imprevedibili gli altri simboli: agender, non binary, androginous, neutrois, questioning, intersex, transgender, other gender.
Spropositato il numero di font inclusi nella famiglia: 36! Sono 12 pesi diversi per ogni versione (thin, ultra light, extra light, light, normal, regular, medium, demi bold, bold, extra bold, black e heavy), moltiplicati per tre versioni (sans, rounded e stencil). Il tutto venduto in blocco ad un costo di 4 euro(-1c).

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