Come usare vecchi strumenti tipografici
Su Youtube c’è un video in inglese che dura una mezz’oretta e che mostra come usare tre vecchi strumenti da stampa in dotazione al Minneapolis College of Art and Design.
Il montaggio è un amatoriale, e questo è positivo. Di solito quando di queste cose se ne occupano i professionisti, accatastano una dopo l’altra le immagini di dettagli dei macchinari, con musica di sottofondo per generare emozioni, e chi non è del mestiere non capisce niente di quello che sta succedendo. In altri casi esistono video amatoriali, in cui un tecnico spiega improvvisando sul momento, magari in un ambiente rumoroso per cui non si capisce niente di quello che sta dicendo (specie se chi ascolta non padroneggia la sua lingua).
In questo caso invece il video è fatto come si deve (e come si faceva una volta). Una voce fuori campo legge un testo scritto in cui si spiegano ordinatamente le varie operazioni che bisogna svolgere, mentre le immagini mostrano il dettaglio di quelle operazioni.
Le tre apparecchiature che vengono mostrate vengono chiamate Showcard, Kesley Press e Vandercook.
La prima è praticamente solo un rullo che scorre al di sopra di una superficie piana. L’operatore deve comunque saper assemblare la scritta, utilizzando appositi caratteri, di legno se non sbaglio, in grosse dimensioni, che devono essere incastrati su apposite sbarre metalliche da fissare ad un telaio. L’inchiostro viene steso su una superficie a parte, passato quindi su un rullo a mano, e poi da qui sulle lettere da stampare: è l’operatore che deve saperlo maneggiare, assicurandosi ogni volta di avere passato l’inchiostro in maniera uniforme su tutte le lettere presenti, effettuando vari passaggi a vari angoli diversi.
La Kesley Press è un dispositivo più complesso. Qui esiste una piattaforma girevole che fa parte della macchina sulla quale bisogna spalmare l’inchiostro con una paletta e poi col rullo a mano. Il maccanismo funziona senza bisogno di elettricità: tirando già una leva con forza il rullo della macchina va a prendere l’inchiostro in alto, mentre il foglio che è stato posizionato su una piattaforma mobile viene premuto contro i caratteri che sono stati fissati in una cornice in verticale di fronte all’operatore. In questo caso non vengono mostrati caratteri metallici assemblati a mano, ma un disegno realizzato in “fotopolimero” che viene attaccato su un’apposita base rettangolare.
La Vandercook invece è una macchina elettrica. L’inchiostro va messo con la paletta su rulli rotanti. Varie manopole servono per regolare tutti gli automatismi della macchina. Comunque l’operatrice deve effettuare minuziose operazioni per assicurarsi che le scritte compaiano sul foglio esattamente dove devono comparire, e inserire i fogli nella corretta posizione uno dopo l’altro. Queste macchine vanno pulite dopo ogni uso per evitare incrostazioni nelle parti mobili. E bisogna anche oliarle.
L’inchiostro avanzato viene avvolto nella carta stagnola.
In coda al video, una dimostrazione di come si usa una ghigliottina: una taglierina manuale, senza elettricità, ma con solo un grande volante per fissare la lama e una leva per effettuare il taglio (“Advance”, c’è scritto sul dispositivo).
Il montaggio è un amatoriale, e questo è positivo. Di solito quando di queste cose se ne occupano i professionisti, accatastano una dopo l’altra le immagini di dettagli dei macchinari, con musica di sottofondo per generare emozioni, e chi non è del mestiere non capisce niente di quello che sta succedendo. In altri casi esistono video amatoriali, in cui un tecnico spiega improvvisando sul momento, magari in un ambiente rumoroso per cui non si capisce niente di quello che sta dicendo (specie se chi ascolta non padroneggia la sua lingua).
In questo caso invece il video è fatto come si deve (e come si faceva una volta). Una voce fuori campo legge un testo scritto in cui si spiegano ordinatamente le varie operazioni che bisogna svolgere, mentre le immagini mostrano il dettaglio di quelle operazioni.
Le tre apparecchiature che vengono mostrate vengono chiamate Showcard, Kesley Press e Vandercook.
La prima è praticamente solo un rullo che scorre al di sopra di una superficie piana. L’operatore deve comunque saper assemblare la scritta, utilizzando appositi caratteri, di legno se non sbaglio, in grosse dimensioni, che devono essere incastrati su apposite sbarre metalliche da fissare ad un telaio. L’inchiostro viene steso su una superficie a parte, passato quindi su un rullo a mano, e poi da qui sulle lettere da stampare: è l’operatore che deve saperlo maneggiare, assicurandosi ogni volta di avere passato l’inchiostro in maniera uniforme su tutte le lettere presenti, effettuando vari passaggi a vari angoli diversi.
La Kesley Press è un dispositivo più complesso. Qui esiste una piattaforma girevole che fa parte della macchina sulla quale bisogna spalmare l’inchiostro con una paletta e poi col rullo a mano. Il maccanismo funziona senza bisogno di elettricità: tirando già una leva con forza il rullo della macchina va a prendere l’inchiostro in alto, mentre il foglio che è stato posizionato su una piattaforma mobile viene premuto contro i caratteri che sono stati fissati in una cornice in verticale di fronte all’operatore. In questo caso non vengono mostrati caratteri metallici assemblati a mano, ma un disegno realizzato in “fotopolimero” che viene attaccato su un’apposita base rettangolare.
La Vandercook invece è una macchina elettrica. L’inchiostro va messo con la paletta su rulli rotanti. Varie manopole servono per regolare tutti gli automatismi della macchina. Comunque l’operatrice deve effettuare minuziose operazioni per assicurarsi che le scritte compaiano sul foglio esattamente dove devono comparire, e inserire i fogli nella corretta posizione uno dopo l’altro. Queste macchine vanno pulite dopo ogni uso per evitare incrostazioni nelle parti mobili. E bisogna anche oliarle.
L’inchiostro avanzato viene avvolto nella carta stagnola.
In coda al video, una dimostrazione di come si usa una ghigliottina: una taglierina manuale, senza elettricità, ma con solo un grande volante per fissare la lama e una leva per effettuare il taglio (“Advance”, c’è scritto sul dispositivo).
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