Salmon White

Non ho una passione per gli script. A prima vista mi sembrano tutti uguali. Però sono una delle categorie più popolate su Dafont. Praticamente ogni giorno ci sono delle novità.
Tra le varie sottocategorie ce n’è una che è stata chiamata Old School anche nella traduzione italiana, e che si somma alla Old School che sta nella categoria Fantasia.
In pratica negli Usa i college e le università hanno tutti di team sportivi con tanto di divisa e logo. Le lettere stampatelle di solito sono degli slab che si basano sulla forma ottagonale (la O ha 8 lati, e anche nelle altre lettere non compaiono linee curve ma le solite linee ortogonali con angoli smussati) e spesso delle cornicette che seguono il contorno della lettera (o sono outline e basta). Invece gli script sono caratterizzati dal dover avere in dotazione dei tratti di sottolineatura da mettere sotto il nome della scuola: una caratteristica quasi immancabile.
Oggi la classifica dei più scaricati del giorno su Dafont vede in testa il Krinkes di Mans Grebach, al secondo il Bufally di LetterFreshStudio, al terzo l’Headster di Bombastype.
Una caratteristica che mi colpisce è il fatto che la P è concepita in tre modi diversi: nel Krinkes l’asta obliqua termina in basso a goccia mentre in alto attraversa il tratto curvo. Il quale non attraversa l’asta. Nel Bufally invece in basso l’aste termina sulla linea di base e in alto non attraversa il tratto curvo. Il quale però attraversa l’asta in basso. Nell’Headster la parte inferiore dell’asta si allarga come fosse uno striscione, e in alto l’asta supera il tratto curvo. Il quale in basso va a toccare a malapena l’asta.
Un’altra differenza riguarda la forma della r minuscola: nel Krinkes ha l’asta sulla destra, mentre negli altri due a sinistra (come nel minuscolo stampatello). Solo che mentre nel Bufally non si aggancia alla lettera successiva, nell’Headster sì.
Ma la P che attira di più la mia attenzione è quella del Salmon White, che a prima vista sembra un tipo di carattere troppo sottile per quest’uso. Comunque, si tratta di una lettera in cui il tratto curvo non supera affatto l’asta verticale, come avviene di solito. L’asta invece (che è curva) si allunga a sinistra in alto, gira e va a sottolineare la parola per varie lettere successive. Anche qui la r è di forma stampatella minuscola, che non si congiunge alla lettera successiva.
Questo schema si ripete invariato per tutte le maiuscole: qualunque sia l’iniziale della parola, c’è per forza una linea che sale, scende e sottolinea le lettere seguenti. Tanto che non è necessario avere svolazzi a parte.
Già che c’era, l’autore ha creato anche le lettere maiuscole accentate, che in italiano di solito non servono. L’unica che si usa di solito è la È, ma quando si fa un discorso. Essendo questo font concepito per fare un logo, non mi viene in mente nessuna parola che inizi per È. Comunque, non è escluso che qualcuno concepisca qualche slogan tipo “È vero” o “È bello”, e in tal caso avrebbe la lettera già pronta. (Non è detto che l’effetto sia gradevole. Tra l’altro noto una eccessiva somiglianza tra la v e la r nella parola “vero”, quindi non sceglierei questo font per uno slogan del genere).
L’autore è Typhoon Type, ovvero Suthi Srisopha, basato in Thailandia, autore di un vasto assortimento di font script. Ai primi posti oggi ci sono Aloha Friday, Super Yeasty e Weather Sunday. Differenze? Limitandoci alla E maiuscola, il primo ha uno svolazzo orizzontale arricciato, il secondo ha uno svolazzo sottile che spuntando a sinistra torna indietro, infila l’occhiello e si allunga a destra (il tratto della lettera che sta in basso si arriccia e chiude molto), mentre il terzo ha uno svolazzo che va a scendere fino a posarsi sulla linea di base, dopo avere puntato verso destra.
In tutti e tre i casi la E ha la forma corsiva (basata su due tratti curvi uno in alto e uno in basso) mentre altri dei suoi script optano per la forma stampatella (tratto verticale e tre trattini orizzontali).
C’è una verta varietà anche per la r: spesso la forma è corsiva, ma nell’Aloha Friday è stampatella, senza aggancio con la lettera successiva.

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