Galaxie Copernicus

Il Galaxie Copernicus è un font disegnato da Chester Jenkins e Kris Sowersby nel 2009 per Constellation. Identifont non lo linka a nessuno dei grandi cataloghi, ma solo al sito vllg.com. Mi pare di averlo visto in uso su qualche sito web, ma al momento non ricordo dove.
Tra i caratteri simili Identifont segnala Plantin e Tiempos Text, e questo farebbe pensare che non ci si allontani troppo dal Times New Roman, ma in realtà è tutta un’altra cosa. L’altezza della x è maggiore, ma a dire la verità tutte le lettere sono più grandi rispetto a quelle del Times, a parità di corpo. Il contrasto invece è minore, perché i tratti spessi non sono poi così spessi.
Vari usi di questo font sono stati segnalati a Fonts In Use, molto spesso in combinazione con altri font e in posizione secondaria (usato per i testi sotto titoli in altro stile), ma senza escludere anche talvolta degli usi display (come l’insegna di un bel caffè in Colorado: scritta bianca su legno).
Oltre alla versione normale, c’è anche la versione Heavy, che per le scritte display va più che bene.
Il sito vllg.com è quello della cooperativa Village, di New York. La home page è piacevole da visitare e ha anche un’attrazione originale, mai vista altrove: un orologio (che segna l’ora di New York ma si può personalizzare con l’ora locale) dove ogni volta che compare un numero viene visualizzato in un font diverso. Sotto ogni cifra c’è il nome del font. Ovviamente, mentre per ore e minuti c’è tutto il tempo di studiare la forma di ogni numero, la cifra dei secondi cambia ogni secondo, troppo rapido per notare i dettagli, ma perfetto per chi vuole scorrere rapidamente il catalogo e cliccare al volo su ciò che interessa.
Village è stata fondata nel 2005. Al momento è composta da 11 fonderie, ognuna delle quali contribuisce col suo catalogo. Quindi nell’orologio, sotto ogni numero compaiono due nomi: quello della fonderia (talvolta uno studio di una persona sola) e quello del font.
Constellation ha caricato sul sito 11 font, oltre al Galaxie Copernicus. Quello che mi colpisce di più è il Radio: prima di tutto per il nome, molto evocativo, e in secondo luogo per lo stile, calligrafico, inclinato a destra, come i loghi che comparivano appunto su alcuni ricevitori d’epoca.
Il disegnatore si chiama Magnus Rakeng, e nessun suo lavoro è stato catalogato da Identifont.
I caratteri del font in questione sono nati da disegni realizzati prima di andare a dormire con una penna a sfera, una Bic nera, racconta l’autore. “Non scannerizzo mai gli schizzi, li uso soltanto come guida quando li ricreo in Illustrator o Fontographer”, scrive sul sito.

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