Plantin
Il Plantin non ha una pagina di Wikipedia dedicata in italiano. Però secondo quella in inglese si tratta del principale tipo di carattere a cui ci si ispirò negli anni 30 per disegnare il Times New Roman.
Il Plantin è stato creato nel 1913 dalla britannica Monotype Corporation, basandosi alla lontana su un Gros Cicero realizzato nel sedicesimo secolo da Robert Granjon.
Un manager della Monotype andò a visitare appositamente il museo Plantin-Moretus ad Antwerp, in Belgio, per trarre ispirazione.
Il museo è ora inserito nel Patrimonio mondiale dell’Unesco, e ha una pagina in italiano su Wikipedia.
Ospita due delle più antiche presse al mondo, con set completi di stampi e matrici, e anche una libreria con volumi rari.
Il nome del museo deriva da quello dei due stampatori che verso la metà del Cinquecento avevano la loro stamperia sul posto: Christoffel Plantijn e Jan Moretus (suo genero).
Per tornare invece al carattere Plantin, scrive Wikipedia che nel 1913 non era affatto scontato andare a recuperare caratteri cinquecenteschi. Si faceva largo uso dei caratteri Caslon, oppure di quelli quattrocenteschi di Jenson (col trattino della e in salita).
La stessa Monotype offriva poca scelta: moderni, old style e Clarendon.
Uno specimen pubblicato sul sito mostra un confronto tra Plantin, Times New Roman e altri due tipi di carattere che si dice abbiano influenzato quest’ultimo: il Perpetua e il Baskerville. Le principali differenze che saltano agli occhi nell’immagine riguardano le maiuscole. La W del Plantin ha quattro terminali in alto, anziché i tre di tutti gli altri. E la M ha i fianchi molto obliqui, mentre nel Perpetua questa caratteristica era meno accentuata e negli altri due non è proprio presente (le aste sono verticali).
Nel disegno del Plantin influirono esigenze tecniche. Se fino ad allora erano stati prodotti dei caratteri molto leggeri, per evitare che l’inchiostro si spargesse sul foglio, miglioramenti nel tipo di carta avevano ridotto questo problema. Inoltre con lo stile “relativamente robusto, solido se confrontato con il Didone e l’Old Style Modernizzato popolari all’inizio del ventesimo secolo (di cui la Monotype aveva già creato alcune versioni), il Plantin si dimostrò popolare e fu particolarmente usato nella stampa dei giornali che usavano carta di scarsa qualità”, dice Wikipedia.
Il Plantin è stato creato nel 1913 dalla britannica Monotype Corporation, basandosi alla lontana su un Gros Cicero realizzato nel sedicesimo secolo da Robert Granjon.
Un manager della Monotype andò a visitare appositamente il museo Plantin-Moretus ad Antwerp, in Belgio, per trarre ispirazione.
Il museo è ora inserito nel Patrimonio mondiale dell’Unesco, e ha una pagina in italiano su Wikipedia.
Ospita due delle più antiche presse al mondo, con set completi di stampi e matrici, e anche una libreria con volumi rari.
Il nome del museo deriva da quello dei due stampatori che verso la metà del Cinquecento avevano la loro stamperia sul posto: Christoffel Plantijn e Jan Moretus (suo genero).
Per tornare invece al carattere Plantin, scrive Wikipedia che nel 1913 non era affatto scontato andare a recuperare caratteri cinquecenteschi. Si faceva largo uso dei caratteri Caslon, oppure di quelli quattrocenteschi di Jenson (col trattino della e in salita).
La stessa Monotype offriva poca scelta: moderni, old style e Clarendon.
Uno specimen pubblicato sul sito mostra un confronto tra Plantin, Times New Roman e altri due tipi di carattere che si dice abbiano influenzato quest’ultimo: il Perpetua e il Baskerville. Le principali differenze che saltano agli occhi nell’immagine riguardano le maiuscole. La W del Plantin ha quattro terminali in alto, anziché i tre di tutti gli altri. E la M ha i fianchi molto obliqui, mentre nel Perpetua questa caratteristica era meno accentuata e negli altri due non è proprio presente (le aste sono verticali).
Nel disegno del Plantin influirono esigenze tecniche. Se fino ad allora erano stati prodotti dei caratteri molto leggeri, per evitare che l’inchiostro si spargesse sul foglio, miglioramenti nel tipo di carta avevano ridotto questo problema. Inoltre con lo stile “relativamente robusto, solido se confrontato con il Didone e l’Old Style Modernizzato popolari all’inizio del ventesimo secolo (di cui la Monotype aveva già creato alcune versioni), il Plantin si dimostrò popolare e fu particolarmente usato nella stampa dei giornali che usavano carta di scarsa qualità”, dice Wikipedia.
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