The Monroe News
Nel film Chissà Perché Capitano Tutte A Me il protagonista, Bud Spencer, arriva in una piccola città chiamata Monroe dove ottiene il posto di sceriffo dal sindaco nonché giudice, capo dei pompieri, speaker radiofonico e proprietario di una lavanderia Ferruccio Amendola.
La notizia finisce sul giornale locale, il Monroe News.
Nulla di strano nei caratteri utilizzati nel titolo di apertura (un sans di tipo svizzero, bold) e nella notizia di spalla (un sans più leggero in stile futura).
Ma quello che colpisce è la testata, scritta in caratteri molto insoliti: la O ha la stessa conformazione di quella di un blackletter quadrato: nessun tratto tondo ma sei lati esterni e quattro interni. La W è asimmetrica (l’ultimo tratto è molto curvo, a differenza degli altri due; nella N l’estremità dell’asta di sinistra diventa un lungo lato obliquo, e lo stesso angolo si trova in alto a sinistra sulla E.
Volevo divertirmi a passare la descrizione a Identifont per poi trovare dei risultati che non c’entrano niente, ma il sito in questo momento è inaccessibile. Così passo semplicemente l’immagine a What The Font.
E il risultato arriva al primo colpo e senza fatica: il primo della lista è l’Itc Honda Regular. Senza un briciolo di informazione.
Riprovo a bussare su Identifont, che stavolta mi fa entrare. Quello che si vede corrisponde alla testata del giornale, nessun dubbio. Il sito fissa la data al 1970, e gli autori sarebbero Ronne Bonder e Tom Carnase.
Oltre alla versione della Itc, poi confluita in Linotype, il sito ne segnala anche un’altra, realizzata da Elsner+Flake, con gli stessi disegnatori e la stessa data.
Fonts In Use segnala ben 16 usi di questo font: tra questi si nota un manifesto delle olimpiadi invernali di Lake Placid del 1980, la scatola di un gioco da tavolo della Tomy della fine degli anni 80 (Snap Dragon, con draghi dal collo snodato che dovevano acchiappare delle palline), e un paio di usi in cui vengono usate lettere dotate di una caratteristica inconfondibile. La W che abbiamo già visto compare sull’insegna di un ristorante cinese di Berlino (Hou Wang); la K per ben due volte sulla copertina di una raccolta di storie di Kafka pubblicata nell’83.
Il film di Bud Spencer uscì nel 1980.
Per quanto riguarda i disegnatori, la firma di Bonder è sotto una manciata di altri font: Itc Bolt (sans con o a pianta quadrata coi raccordi arrotondati), Itc Gorilla (una specie di Cooper), Itc Grouch (serif a forte contrasto), Itc Machine (sans maiuscolo stretto) e Itc Pioneer (sans outline con spessore 3d a sinistra, O a lati rettilinei e C con taglio che va ad allargarsi verso destra).
Carnase ha una scheda con tanto di fotografia (baffi e cravatta). In parte i font sono gli stessi del collega, con qualche aggiunta: Itc Busorama (sans stile triennale, con O circolare larga e lettere strette monoline), Itc Manhattan (una specie di Broadway) e addirittura Itc Avant Garde (uno dei caratteri più importanti del Novecento).
Il nome di Carnase compare quindi anche su Wikipedia. Nell’articolo in inglese si legge che l’idea del logo della rivista Avant Garde è opera di Herb Lubalin, ma poi l’intero alfabeto Avant Garde venne realizzato da Lubalin insieme al suo partner Carnase.
La notizia finisce sul giornale locale, il Monroe News.
Nulla di strano nei caratteri utilizzati nel titolo di apertura (un sans di tipo svizzero, bold) e nella notizia di spalla (un sans più leggero in stile futura).
Ma quello che colpisce è la testata, scritta in caratteri molto insoliti: la O ha la stessa conformazione di quella di un blackletter quadrato: nessun tratto tondo ma sei lati esterni e quattro interni. La W è asimmetrica (l’ultimo tratto è molto curvo, a differenza degli altri due; nella N l’estremità dell’asta di sinistra diventa un lungo lato obliquo, e lo stesso angolo si trova in alto a sinistra sulla E.
Volevo divertirmi a passare la descrizione a Identifont per poi trovare dei risultati che non c’entrano niente, ma il sito in questo momento è inaccessibile. Così passo semplicemente l’immagine a What The Font.
E il risultato arriva al primo colpo e senza fatica: il primo della lista è l’Itc Honda Regular. Senza un briciolo di informazione.
Riprovo a bussare su Identifont, che stavolta mi fa entrare. Quello che si vede corrisponde alla testata del giornale, nessun dubbio. Il sito fissa la data al 1970, e gli autori sarebbero Ronne Bonder e Tom Carnase.
Oltre alla versione della Itc, poi confluita in Linotype, il sito ne segnala anche un’altra, realizzata da Elsner+Flake, con gli stessi disegnatori e la stessa data.
Fonts In Use segnala ben 16 usi di questo font: tra questi si nota un manifesto delle olimpiadi invernali di Lake Placid del 1980, la scatola di un gioco da tavolo della Tomy della fine degli anni 80 (Snap Dragon, con draghi dal collo snodato che dovevano acchiappare delle palline), e un paio di usi in cui vengono usate lettere dotate di una caratteristica inconfondibile. La W che abbiamo già visto compare sull’insegna di un ristorante cinese di Berlino (Hou Wang); la K per ben due volte sulla copertina di una raccolta di storie di Kafka pubblicata nell’83.
Il film di Bud Spencer uscì nel 1980.
Per quanto riguarda i disegnatori, la firma di Bonder è sotto una manciata di altri font: Itc Bolt (sans con o a pianta quadrata coi raccordi arrotondati), Itc Gorilla (una specie di Cooper), Itc Grouch (serif a forte contrasto), Itc Machine (sans maiuscolo stretto) e Itc Pioneer (sans outline con spessore 3d a sinistra, O a lati rettilinei e C con taglio che va ad allargarsi verso destra).
Carnase ha una scheda con tanto di fotografia (baffi e cravatta). In parte i font sono gli stessi del collega, con qualche aggiunta: Itc Busorama (sans stile triennale, con O circolare larga e lettere strette monoline), Itc Manhattan (una specie di Broadway) e addirittura Itc Avant Garde (uno dei caratteri più importanti del Novecento).
Il nome di Carnase compare quindi anche su Wikipedia. Nell’articolo in inglese si legge che l’idea del logo della rivista Avant Garde è opera di Herb Lubalin, ma poi l’intero alfabeto Avant Garde venne realizzato da Lubalin insieme al suo partner Carnase.
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