Il Pahlavi e gli eterogrammi
Il Pahlavi è una forma di scrittura usata tra il terzo secolo avanti Cristo e il diciassettesimo dopo Cristo per trascrivere alcuni linguaggi iraniani.
È un abjad, cioè non trascrive le vocali, e deriva dall’aramaico.
Alle lettere che lo compongono sono dedicati vari blocchi Unicode. Quasi tutti sono inclusi nel Segoe Ui Historic.
“Ha le caratteristiche di un linguaggio distinto, ma non lo è”, dice Wikipedia in inglese. È invece un sistema di scrittura applicato ad uno specifico gruppo di linguaggi, ma con caratteristiche critiche aliene ad esso. In questo caso, le lettere, i logogrammi e parte del vocabolario derivano dall’aramaico imperiale, mentre terminazioni, regole e gran parte del vocabolario derivano dal medio iraniano.
Questa forma di scrittura venne sostituita con quella araba subito dopo la conquista musulmana della Persia (settimo secolo), eccetto che nella letteratura sacra zoroastriana .
Esistono alcune varianti di questo script a seconda dell’uso. In quella libraria, le lettere sono unite e spesso formano complicate legature.
Dice Wikipedia che con solo 13 grafemi si rappresentavano 24 suoni.
Per logogrammi si intende delle parole che venivano scritte come in un’altra lingua, ma pronunciate diversamente. Dice Wikipedia che cane si pronunciava sag ma si scriveva klb’, perché quella era la trascrizione della parola aramaica kalba.
A volte le parole venivano scritte foneticamente anche in presenza di logogrammi appositi.
A quanto dice l’enciclopedia online, leggere il pahlavi librario è un’impresa complicatissima, a causa ad esempio della difficoltà nel riconoscere i bordi delle lettere, o al fatto che alcune lettere somigliano a combinazioni di altre lettere, anche indipendentemente dall’uso delle legature.
Come fanno gli studiosi di linguaggi antichi a sapere che una certa parola non si pronunciava come si scriveva? Non si sa. Wikipedia in italiano non dedica una pagina a questo particolare tipo di logogrammi che gli inglesi chiamano heterograms.
Normalmente è una cosa che riguarda solo gli studiosi di lingue antiche, ma Wikipedia in inglese fa anche l’esempio di tre eterogrammi moderni comunemente usati in inglese: le abbreviazioni e.g., i.e. e viz.. Le quali spesso si leggono: for example, that is, e namely. In realtà sarebbero abbreviazioni di frasi latine: exempli gratia, id est e videlicet.
Gli eterogrammi più famosi, oltre a quelli pahlavi, sono quelli che si usano in alcune scritture cuneiformi (che attingevano ai sumeri) o i kanji giapponesi, che derivano dai caratteri cinesi.
È un abjad, cioè non trascrive le vocali, e deriva dall’aramaico.
Alle lettere che lo compongono sono dedicati vari blocchi Unicode. Quasi tutti sono inclusi nel Segoe Ui Historic.
“Ha le caratteristiche di un linguaggio distinto, ma non lo è”, dice Wikipedia in inglese. È invece un sistema di scrittura applicato ad uno specifico gruppo di linguaggi, ma con caratteristiche critiche aliene ad esso. In questo caso, le lettere, i logogrammi e parte del vocabolario derivano dall’aramaico imperiale, mentre terminazioni, regole e gran parte del vocabolario derivano dal medio iraniano.
Questa forma di scrittura venne sostituita con quella araba subito dopo la conquista musulmana della Persia (settimo secolo), eccetto che nella letteratura sacra zoroastriana .
Esistono alcune varianti di questo script a seconda dell’uso. In quella libraria, le lettere sono unite e spesso formano complicate legature.
Dice Wikipedia che con solo 13 grafemi si rappresentavano 24 suoni.
Per logogrammi si intende delle parole che venivano scritte come in un’altra lingua, ma pronunciate diversamente. Dice Wikipedia che cane si pronunciava sag ma si scriveva klb’, perché quella era la trascrizione della parola aramaica kalba.
A volte le parole venivano scritte foneticamente anche in presenza di logogrammi appositi.
A quanto dice l’enciclopedia online, leggere il pahlavi librario è un’impresa complicatissima, a causa ad esempio della difficoltà nel riconoscere i bordi delle lettere, o al fatto che alcune lettere somigliano a combinazioni di altre lettere, anche indipendentemente dall’uso delle legature.
Come fanno gli studiosi di linguaggi antichi a sapere che una certa parola non si pronunciava come si scriveva? Non si sa. Wikipedia in italiano non dedica una pagina a questo particolare tipo di logogrammi che gli inglesi chiamano heterograms.
Normalmente è una cosa che riguarda solo gli studiosi di lingue antiche, ma Wikipedia in inglese fa anche l’esempio di tre eterogrammi moderni comunemente usati in inglese: le abbreviazioni e.g., i.e. e viz.. Le quali spesso si leggono: for example, that is, e namely. In realtà sarebbero abbreviazioni di frasi latine: exempli gratia, id est e videlicet.
Gli eterogrammi più famosi, oltre a quelli pahlavi, sono quelli che si usano in alcune scritture cuneiformi (che attingevano ai sumeri) o i kanji giapponesi, che derivano dai caratteri cinesi.
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