Cadillac

Il logo della Cadillac prevede che il nome dell’azienda sia scritto in eleganti caratteri calligrafici. La C mi richiama alla mente il classico Palace Script che si trova installato con Office, ma è chiaro che non si tratta di quello: la l forma un occhiello, mentre nel Palace no.
Sul forum di Dafont parecchi anni fa qualcuno aveva fatto la richiesta, ottenendo qualche indicazione più precisa (ma non corretta): la scritta è basata sull’English 157, o sull’English Script ma probabilmente non si tratta di un font, visto che alcune lettere sono diverse, evidentemente personalizzate.
Dice Identifont che l’English 157 soprattutto è un “copperplate non-joining script in the English nineteenth-century Spencerian style”. Non-joining vuol dire che le lettere non si uniscono tra di loro, anche se la forma è quella che si usava all’epoca. Nella stessa situazione si trova l’English Script della Monotype.
C’è da dire che anche là dove le lettere sono unite, come nel Palace, la C è staccata, perché il tratto inferiore curva e si ripiega su sé stesso, mentre quello del logo va ad attaccarsi alla a.
Una differenza notevolissima riguarda l’altezza dei tratti ascendenti, che nel logo della Cadillac è ridotto al minimo. E se poi andiamo a guardare l’estremità superiore della c ci rendiamo conto che si tratta di qualcosa di completamente diverso: nell’English 157 la lettera finisce a goccia, mentre nel logo della casa automobilistica è tagliato e basta.
Insomma l’indicazione fornita dal Forum è totalmente fuorviante (se non per il fatto che non si tratta di un font).
Chiaro che l’ispirazione è la calligrafia spenceriana, ma non c’è un font che ci si avvicini di più?
L’Hogarth Script, Urw, almeno ha e lettere unite tra di loro (tranne la C). Ma la c minuscola termina a goccia, e la a ha un’asta che spunta in alto, per non parlare della diversa altezza dei tratti ascendenti.
Di collegati in qualche modo con lo stile spenceriano ci sono almeno un centinaio di font, su My Fonts.
Il Good Vibrations (Typesetit) ha una C che si unisce in maniera naturale alla a, estendendosi pure abbastanza sotto la linea di base. La a poi non ha l’asta di destra che spunta in alto, anche se la lettera non è chiusa. I tratti ascendenti non sono molto pronunciati, la c non ha la goccia. Comunque le proporzioni non sono quelle ideali e astratte di tanti altri font copperplate. (E questo a me lo rende simpatico).
Il Borgues script (Sudtipos) ha una a chiusa, ma il puntino sulla i è triangolare, gli svolazzi della C esagerano e il contrasto è eccessivo.

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