Simoncini Delia

Qualche anno fa è stata organizzata a Bologna una mostra dedicata a Francesco Simoncini, la cui industria, poco conosciuta in Italia, si occupava fino agli anni Settanta di produrre matrici per linotype, oltre che progettare caratteri. Il Simoncini Garamond risulta essere ancora il più diffuso tipo di carattere per i libri di letteratura in Italia, mentre il Delia, progettato per gli annunci da pubblicare in piccolo sui giornali, venne poi utilizzato tanto per gli elenchi telefonici che per le Pagine Gialle.
La caratteristica del Delia è che la forma delle lettere veniva disegnata in maniera molto insolita: se vista in grande ogni lettera mostra delle particolarità apparentemente inspiegabili, come per esempio la separazione tra le aste verticali e i tratti curvi. In realtà c’è una spiegazione: il carattere era stato progettato per essere stampato su carta in piccole dimensioni, e nella fase di stampa normalmente l’inchiostro si sparge oltre il profilo della lettera che è stata disegnata, accumulandosi in particolare agli angoli tra due tratti diversi. Quindi il metodo di Simoncini prevedeva di correggere la forma della lettera tenendo conto dell’effetto che avrebbe avuto sull’inchiostro a piccole dimensioni.
Nell’articolo che uno degli organizzatori della mostra aveva pubblicato su Cast (in inglese) si può vedere un’immagine in grande in cui vengono evidenziati tutti i dettagli che stavano alla base di questo metodo. Al giorno d’oggi questa tecnica è lo standard per i font progettati per le stampe in piccolo, ma all’epoca, negli anni Sessanta, era ancora sperimentale.
Sul sito Frizzi Frizzi sono state pubblicate le foto di alcune pagine del catalogo della mostra. In una di queste si vedono le colonne di un elenco telefonico impaginato in Delia. Nelle scritte piccole i tratti mancanti praticamente non si notano. In quelle più grandi sì, ma appena appena. Anche nei numeri, quando sono in neretto (6 e 9 aperti).
“Sul Delia non c’è praticamente letteratura”, ha spiegato Antonio Cavedoni, uno degli organizzatori della mostra nonché nome noto a livello internazionale per via del suo lavoro alla Apple. “Nessuno lo conosceva come carattere. Essendo molto specifico non ha venduto molte licenze”. Il suo primo nome era Pubblicità.
In effetti il set dei caratteri non si trova da nessuna parte. Perfino Devroye, che è la principale enciclopedia online che contiene informazioni su qualsiasi tipo di carattere, anche gratuito, si limita ad una sola riga nella pagina dedicata alle Officine Simoncini: solo per dire che il carattere è stato disegnato nel 1962 per “small print in classified ads”.
Del resto pure sugli altri caratteri della stessa fonderia il materiale a disposizione (a parte per il Garamond) è ben poco. Chi conosce come era fatto il Simplicitas, per esempio? O il Permanent? O il Selene? Wikipedia in inglese li nomina, ma Devroye no. 

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