Fancy
Fancy vuol dire “fantasia”. In teoria venivano chiamati caratteri fantasia tutti quelli che si discostavano dalla tradizione e potevano essere usati per scopi decorativi. I display? Può essere. Ma se cerchiamo i font taggati “fancy” su Myfonts che cosa ci aspettiamo di trovare? Che cosa troviamo?Al primo posto nella lista oggi c’è il Beau Chat, di Cititype, lettere tracciate a mano, leggermente inclinate a sinistra. Sta lì forse per via dell’offerta, 30% di sconto.
Al secondo e terzo posto troviamo Nexa e Mont, entrambi di Fontfabric, entrambi con stellina Bestseller ed entrambi con a geometrica. Il Nexa è leggermente più pesante del Mont. In base a che cosa è stato taggato “fancy”? Non si sa.
Il successivo è il Limon, script a lettere unite coi tratti molto esuberanti. Ma al di là dell’anteprima, la famiglia comprende anche una versione Marker (serif stampatello all-caps, una versione didone, varianti outline e qualche dingbat (fiorellini).
Sedici file, niente in confronto al successivo nella lista, che è il colosso Intro Rust, ancora di Fontfabric: 214 stili!
Più avanti troviamo due script, Stash e Super Mega Fantastic. Il primo a contrasto, il secondo disegnato con una penna più scorrevole.
L’Appetite Pro è una specie di upright italic nero, con le estremità molto amichevoli.
Il Bambusa Pro riproduce una scritta a pennino.
Infine abbiamo il Bonbon, script calligrafico a contrasto.
Il successivo è il primo della Urw, il Windsor, che è un serif dalle forme un po’ fuori moda, e quindi usato come display. Il proprietario del disegno è Stephenson Blake, dice il sito, che però non aggiunge nessun tipo di informazione alla scheda del font.
Stephenson Blake è una storica fonderia britannica, fondata nella prima metà dell’Ottocento e attiva fino alla metà degli anni Zero del nuovo millennio.
Il sito afferma di avere solo due font di Stephenson Blake, ma poi ne elenca tanti, ovviamente digitalizzati da varie fonderie diverse. Tra questi notiamo gli arcinoti Impact, Algerian, Baskerville Old Face, Latin, Playbill che sono diffusissimi in quanto inclusi nei software da ufficio della Microsoft.
Al secondo e terzo posto troviamo Nexa e Mont, entrambi di Fontfabric, entrambi con stellina Bestseller ed entrambi con a geometrica. Il Nexa è leggermente più pesante del Mont. In base a che cosa è stato taggato “fancy”? Non si sa.
Il successivo è il Limon, script a lettere unite coi tratti molto esuberanti. Ma al di là dell’anteprima, la famiglia comprende anche una versione Marker (serif stampatello all-caps, una versione didone, varianti outline e qualche dingbat (fiorellini).
Sedici file, niente in confronto al successivo nella lista, che è il colosso Intro Rust, ancora di Fontfabric: 214 stili!
Più avanti troviamo due script, Stash e Super Mega Fantastic. Il primo a contrasto, il secondo disegnato con una penna più scorrevole.
L’Appetite Pro è una specie di upright italic nero, con le estremità molto amichevoli.
Il Bambusa Pro riproduce una scritta a pennino.
Infine abbiamo il Bonbon, script calligrafico a contrasto.
Il successivo è il primo della Urw, il Windsor, che è un serif dalle forme un po’ fuori moda, e quindi usato come display. Il proprietario del disegno è Stephenson Blake, dice il sito, che però non aggiunge nessun tipo di informazione alla scheda del font.
Stephenson Blake è una storica fonderia britannica, fondata nella prima metà dell’Ottocento e attiva fino alla metà degli anni Zero del nuovo millennio.
Il sito afferma di avere solo due font di Stephenson Blake, ma poi ne elenca tanti, ovviamente digitalizzati da varie fonderie diverse. Tra questi notiamo gli arcinoti Impact, Algerian, Baskerville Old Face, Latin, Playbill che sono diffusissimi in quanto inclusi nei software da ufficio della Microsoft.
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