Laudatio. Partiti frivoli
Secondo il sito Fontslogo il logo della bevanda commerciale Clamato (a base di succo di pomodoro aromatizzato al brodo di vongole: clam+tomato = vongole+pomodoro) è stato ottenuto usando il font Laudatio, disegnato da Friedrich Poppl nel 1982 per Berthold, che secondo Identifont dovrebbe trovarsi anche su Myfonts, solo che il link non porta da nessuna parte.
Il Laudatio ha le grazie ottenute come una scampanatura delle aste.
Il disegnatore morì l’anno stesso del lancio di questo font.
Il sito della Berthold lo commercializza come un “distintivo sans-serif con una larga e rettangolare altezza della x e tratti che mostrano l’influenza degli studi di Poppl in calligrafia”. Adatto sia per testo che per display.
Tra i font simili Identifont ci piazza anche il Perpetua.
I font digitalizzati a nome di Poppl non sono molti. Nato nel 1923, il disegnatore ha studiato calligrafia dopo la seconda guerra mondiale (alla quale partecipò rimanendo seriamente ferito). Negli anni settanta ottenne riconoscimenti internazionali come disegnatore di caratteri.
Fonts In Use segnala due soli usi del Laudatio: uno è collegato con l’Appd, l’Anarchistische Pogo-Partei Deutschlands, un partito fondato da un punk tedesco all’inizio degli anni 80, che ha partecipato anche ad alcune elezioni negli ultimi decenni. Non c’è nessuna pagina di Wikipedia in italiano che ne parla, ma in inglese sì. Ecco il programma del partito: diritto alla disoccupazione con salario pieno; pensione giovanile invece che d’anzianità; abolizione dell’istruzione obbligatoria; creazione di centri dell’amore fisico; abolizione della polizia; legalizzazione di tutte le droghe; abolizione della differenza tra manifestazioni autorizzate e non autorizzate; stupidificazione e balcanizzazione della Germania; ripristino della frontiera del 1237.
Quest’ultimo punto in particolare è inteso come satira delle organizzazioni di estrema destra che intendono ripristinare i confini della nazione precedenti alle guerre mondiali perse dalla Germania.
Il materiale dell’ultima campagna elettorale della Appd ha attirato l’attenzione di Fonts In Use perché si tratta dell’unico uso di un blackletter da parte di un partito politico in tempi recenti: mentre il nome del partito appare scritto in Poppl Laudatio, gli slogan sono in Deutsche Schrift (probabilmente anche questa intesa come satira nei confronti dell’estrema destra). Gli slogan sono roba del tipo “Il lavoro fa schifo”, “La scuola fa schifo”, “Asociali al potere” e via dicendo.
Wikipedia ci aggiunge il link: “Vedi anche: lista di partiti politici frivoli”. Della lista fanno parte anche due partiti italiani, entrambi scomparsi: il Partito dell’Amore (fondato dalle pornostar Moana Pozzi e Ilona Staller nel 1991) e il Partito Nettista, detto anche partito della Bistecca, che risale al lontano 1953: il soprannome derivava dalla promessa elettorale di dare una bistecca ogni giorno ad ogni italiano (almeno 450 grammi, sennò è una cotoletta).
Il nome “nettista” derivava dalla rivista Nuova Enigmistica Tascabile, di proprietà dell’editore che era fondatore del partito.
Sulla versione in Italiano di Wikipedia c’è l’intero programma in 12 punti (poco lavoro e molto guadagno, tre mesi di villeggiatura assicurati, niente tasse, tombole continue, pagliacci di Stato, scuola per 30 ore l’anno, abolizione delle prigioni...). L’inglese è la sola altra lingua in cui è disponibile una voce dedicata a questo partito.
Sono andato fuori tema? Può darsi, ma sulla pagina in questione è possibile vedere il manifesto dello schieramento, che magari può essere interessante dal punto di vista tipografico.
Mentre il nome del partito era scritto in uno stencil che concettualmente è uguale allo Stencil installato di default con i software da ufficio moderni, il testo del programma era scritto con vari font caduti in disuso. A sinistra c’è qualcosa che mi ricorda il Semplicità (per via della f che scende sotto la linea di base anche nella versione regolare) mentre a destra c’è uno slab che potrebbe essere il Memphis (ma in entrambi i casi i dettagli sono troppo piccoli per essere distinguibili).
Il Laudatio ha le grazie ottenute come una scampanatura delle aste.
Il disegnatore morì l’anno stesso del lancio di questo font.
Il sito della Berthold lo commercializza come un “distintivo sans-serif con una larga e rettangolare altezza della x e tratti che mostrano l’influenza degli studi di Poppl in calligrafia”. Adatto sia per testo che per display.
Tra i font simili Identifont ci piazza anche il Perpetua.
I font digitalizzati a nome di Poppl non sono molti. Nato nel 1923, il disegnatore ha studiato calligrafia dopo la seconda guerra mondiale (alla quale partecipò rimanendo seriamente ferito). Negli anni settanta ottenne riconoscimenti internazionali come disegnatore di caratteri.
Fonts In Use segnala due soli usi del Laudatio: uno è collegato con l’Appd, l’Anarchistische Pogo-Partei Deutschlands, un partito fondato da un punk tedesco all’inizio degli anni 80, che ha partecipato anche ad alcune elezioni negli ultimi decenni. Non c’è nessuna pagina di Wikipedia in italiano che ne parla, ma in inglese sì. Ecco il programma del partito: diritto alla disoccupazione con salario pieno; pensione giovanile invece che d’anzianità; abolizione dell’istruzione obbligatoria; creazione di centri dell’amore fisico; abolizione della polizia; legalizzazione di tutte le droghe; abolizione della differenza tra manifestazioni autorizzate e non autorizzate; stupidificazione e balcanizzazione della Germania; ripristino della frontiera del 1237.
Quest’ultimo punto in particolare è inteso come satira delle organizzazioni di estrema destra che intendono ripristinare i confini della nazione precedenti alle guerre mondiali perse dalla Germania.
Il materiale dell’ultima campagna elettorale della Appd ha attirato l’attenzione di Fonts In Use perché si tratta dell’unico uso di un blackletter da parte di un partito politico in tempi recenti: mentre il nome del partito appare scritto in Poppl Laudatio, gli slogan sono in Deutsche Schrift (probabilmente anche questa intesa come satira nei confronti dell’estrema destra). Gli slogan sono roba del tipo “Il lavoro fa schifo”, “La scuola fa schifo”, “Asociali al potere” e via dicendo.
Wikipedia ci aggiunge il link: “Vedi anche: lista di partiti politici frivoli”. Della lista fanno parte anche due partiti italiani, entrambi scomparsi: il Partito dell’Amore (fondato dalle pornostar Moana Pozzi e Ilona Staller nel 1991) e il Partito Nettista, detto anche partito della Bistecca, che risale al lontano 1953: il soprannome derivava dalla promessa elettorale di dare una bistecca ogni giorno ad ogni italiano (almeno 450 grammi, sennò è una cotoletta).
Il nome “nettista” derivava dalla rivista Nuova Enigmistica Tascabile, di proprietà dell’editore che era fondatore del partito.
Sulla versione in Italiano di Wikipedia c’è l’intero programma in 12 punti (poco lavoro e molto guadagno, tre mesi di villeggiatura assicurati, niente tasse, tombole continue, pagliacci di Stato, scuola per 30 ore l’anno, abolizione delle prigioni...). L’inglese è la sola altra lingua in cui è disponibile una voce dedicata a questo partito.
Sono andato fuori tema? Può darsi, ma sulla pagina in questione è possibile vedere il manifesto dello schieramento, che magari può essere interessante dal punto di vista tipografico.
Mentre il nome del partito era scritto in uno stencil che concettualmente è uguale allo Stencil installato di default con i software da ufficio moderni, il testo del programma era scritto con vari font caduti in disuso. A sinistra c’è qualcosa che mi ricorda il Semplicità (per via della f che scende sotto la linea di base anche nella versione regolare) mentre a destra c’è uno slab che potrebbe essere il Memphis (ma in entrambi i casi i dettagli sono troppo piccoli per essere distinguibili).
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