Colophon

Il colophon (con accento sulla prima o) è un breve testo che riporta informazioni relative alla produzione di una pubblicazione tipografica. Nei libri viene messo alla fine, ed è spesso introdotto dalla formula “Finito di stampare...”. I più semplici si limitano a fornire il nome della tipografia e una data, mentre i più complessi elencano anche i caratteri utilizzati, l’inchiostro, la carta, la cartiera... Ma questo solo per opere in edizioni in tiratura limitata o stampate da piccole case editrici.
Il colophon non va confuso col frontespizio, dove invece sono indicati titolo, autore, eventuali collaboratori, casa editrice, anche se nei secoli passati le informazioni destinate al colophon potevano essere inserite nel frontespizio.
Scrive Wikipedia che mentre negli incunaboli il colophon già esisteva e veniva messo alla fine del volume, dopo l’explicit, a partire dal diciassettesimo secolo cadde in disuso. Per tutto l’Ottocento è il frontespizio che reca tutte le note tipografiche (luogo, editore e anno). Il colophon è considerato inutile. Ritorna in auge nella seconda metà del Novecento: il nome dell’editore resta nel frontespizio, ma ormai l’editore non coincide più con lo stampatore.

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