Giovanni e Vindelino da Spira

Giovanni e Vindelino da Spira sono stati due tipografi tedeschi che hanno introdotto la stampa a caratteri mobili a Venezia, nel 1469.

Giovanni morì prematuramente, dopo avere stampato due libri soltanto (di Cicerone e Plinio il Vecchio) mentre il fratello (il cui nome originale ere Wendelin) riuscì a portarne a termine molti di più.

Le notizie sulle loro vite comunque sono molto scarse. Si sa che impararono l’arte della stampa a Magonza dove si erano trasferiti a partire da Spira (Speyer, sempre in Germania).

Nei libri dei Da Spira compaiono per la prima volta i numeri arabi, il segno dei due punti e il punto interrogativo.

Vindelino stampò la prima traduzione della Bibbia in lingua italiana nel 1471.

I due contribuirono a porre le basi dei caratteri antiqua, insieme a Pannartz e Sweynheym, attivi tra Subiaco e Roma tra il 1464 e il 1473, e il francese Nicolas Jenson, arrivato a Venezia intorno al 1470 (è probabile che abbia lavorato per i Da Spira se è giunto in città quando questi godevano di un privilegio che garantiva loro il monopolio delle attività di stampa, che doveva durare cinque anni ma che è decaduto con la morte di Giovanni).

Non mi pare che esistano font ispirati ai loro lavori, e anche le scannerizzazioni delle loro opere non sono molto popolari sul web.

Sul sito dell’associazione dei bibliofili bresciani Misinta però non soltanto compaiono le foto di alcune pagine, ma c’è l’intero pdf scaricabile gratuitamente di un’opera di Petrarca attribuita a Vindelino da Spira e datata 1470.

Un libro che colpisce particolarmente l’occhio perché ai margini della pagina, attorno ai versi, ci sono paesaggi miniati coloratissimi (“per quanto non di altissimo spessore qualitativo ed opera di un miniatore dilettante”, dice il sito).

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