Gunther Zainer
Ho letto da qualche parte che Gunther Zainer sarebbe stato il primo stampatore tedesco ad usare caratteri romani anziché quelli gotici. L’enciclopedia Treccani preferisce andarci prudente: è stato uno dei primi a usare caratteri romani, scrive all’interno di un articolo di appena otto righe. Wikipedia in inglese invece questa questione non l’affronta per niente, anche se ha un articolo molto più lungo. Insieme all’articolo c’è anche una pagina quattrocentesca stampata in lettere gotiche, un’iniziale, una xilografia estratta da un suo libro e una mappa schematica del mondo (a forma di T e O).
Zainer lavorò nella città tedesca di Augusta, e pubblicò in gran parte testi religiosi. Forse imparò a stampare da Mentelin, uno dei pionieri tra gli stampatori tedeschi (si dice sia stato introdotto nel settore direttamente da Gutenberg).
A Zainer è dedicato uno degli articoli che I Love Tipography ha pubblicato a proposito degli stampatori quattrocenteschi. Articoli interessanti perché contengono anche la mappa di maiuscole, minuscole e numerose legature, con tanto di scala graduata per rendersi conto delle dimensioni. Per quanto riguarda il primo romano di Zainer, risalente al 1472, notiamo che mentre gran parte delle lettere hanno già forme abbastanza consuete, la A è singolare perché il trattino centrale è a forma di V (tipo Algerian), mentre la vetta della lettera ha grazie a destra e sinistra. La H poi ha un’inspiegabile tratto curvo che divide in due il tratto centrale.
Che non è ancora niente in confronto a quello che è successo in un altro font usato da Zainer, quando la stessa gobba spunta sulla I, sulla L, sulla T e sui tratti in discesa di M e N.
Il romano usato l’anno successivo si distingue per il fatto che molte delle maiuscole hanno la forma gotica (la E è disponibile sia nella versione moderna sia nella versione curva, una specie di C senza grazie e con trattino centrale. La M non ha tratti rettilinei, la N è come una n minuscola ma più grande e storta. La Z serpeggia sul suo tratto obliquo).
L’articolo risale al 2014. Se non sbaglio lo stesso sito fornisce altrove anche il set utilizzato dai primi due tipografi attivi in Italia, a Subiaco, ma quell’articolo non è linkato direttamente a questo.
Zainer lavorò nella città tedesca di Augusta, e pubblicò in gran parte testi religiosi. Forse imparò a stampare da Mentelin, uno dei pionieri tra gli stampatori tedeschi (si dice sia stato introdotto nel settore direttamente da Gutenberg).
A Zainer è dedicato uno degli articoli che I Love Tipography ha pubblicato a proposito degli stampatori quattrocenteschi. Articoli interessanti perché contengono anche la mappa di maiuscole, minuscole e numerose legature, con tanto di scala graduata per rendersi conto delle dimensioni. Per quanto riguarda il primo romano di Zainer, risalente al 1472, notiamo che mentre gran parte delle lettere hanno già forme abbastanza consuete, la A è singolare perché il trattino centrale è a forma di V (tipo Algerian), mentre la vetta della lettera ha grazie a destra e sinistra. La H poi ha un’inspiegabile tratto curvo che divide in due il tratto centrale.
Che non è ancora niente in confronto a quello che è successo in un altro font usato da Zainer, quando la stessa gobba spunta sulla I, sulla L, sulla T e sui tratti in discesa di M e N.
Il romano usato l’anno successivo si distingue per il fatto che molte delle maiuscole hanno la forma gotica (la E è disponibile sia nella versione moderna sia nella versione curva, una specie di C senza grazie e con trattino centrale. La M non ha tratti rettilinei, la N è come una n minuscola ma più grande e storta. La Z serpeggia sul suo tratto obliquo).
L’articolo risale al 2014. Se non sbaglio lo stesso sito fornisce altrove anche il set utilizzato dai primi due tipografi attivi in Italia, a Subiaco, ma quell’articolo non è linkato direttamente a questo.
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