Morto Milton Glaser
Milton Glaser, grafico, illustratore e docente americano, è morto a New York pochi giorni fa, il 26 giugno. Aveva 91 anni. Era particolarmente noto per avere firmato il logo I Love New York negli anni 70, oltre che un poster di Bob Dylan e un logo per la Dc Comics. Glaser ha studiato in Italia negli anni Cinquanta, a Bologna. Tra i suoi lavori c’è anche una serie di manifesti della Olivetti.
Uno di questi è stato pubblicato sul sito Fanpage per dare la notizia della morte del designer. C’è un cane che occupa il centro dell’inquadratura, una pianta fiorita sulla destra, una specie di spiaggia sullo sfondo, un piede con un sandalo che spunta da sinistra e una Olivetti Valentine rosa che si nota a malapena.
Nell’articolo si legge che i vari poster della serie erano una reinterpretazione di capolavori dell’arte italiana: “Nessun’altra compagnia al mondo avrebbe provato a vendere macchine da scrivere in questo modo”, disse Glazer.
In realtà la Valentine era colorata di rosso, e altre immagini che si trovano altrove sul web riportano i colori in maniera più fedele.
L’articolo di Fanpage non lo dice, ma altrove sul web si legge che si tratta di uno dei più famosi dipinti di Pietro di Cosimo, “La morte dei Proci”, esposto alla National Gallery di Londra.
Il poster di Bob Dylan invece raffigura solo il profilo del volto del cantante, mentre i capelli sono resi con vari svolazzi ciascuno di un colore diverso: verde, arancione, blu, rosso, bianco. In basso a destra la scritta Dylan, in caratteri counterless. Si tratta di un poster molto celebre: vendette un numero spropositato di copie, ma influenzò anche l’immaginario, tanto che se ne trovano versioni con Trump o altri personaggi famosi raffigurati nello stesso stile.
Il poster non venne mai concordato col cantante, ma solo con gli esponenti della casa discografica, la Columbia, con cui Dylan aveva già rotto i rapporti. A quanto pare Dylan odiava l’album che era stato prodotto, e tendeva a odiare anche tutto quello che c’era intorno, anche se non disse mai esplicitamente qualcosa contro il poster che era stato realizzato.
Per quanto riguarda il logo di New York, è così celebre che anche Wikipedia in italiano gli dedica una pagina. Sembra che il logo non nacque dal nulla, ma da un precedente logo realizzato negli anni 60 da un altro disegnatore della stessa agenzia. Il committente era il dipartimento del Commercio di New York. Il marchio si compone di tre lettere nere scritte usando il font American Typewriter e un cuore rosso: I - cuore rosso - NY. Che vuol dire “Io amo New York”.
Wikipedia in italiano fa riferimento ad una versione circolata dopo l’11 settembre in cui alla N sarebbero state tolte le aste verticali in memoria delle torri gemelle mancanti. Lo slogan diceva “Hanno colpito le torri ma non il cuore”. Sul resto del web non se ne trova traccia, ma se ne trova una versione che dice “I love NY more than ever”, con un segno bruciacchiato sul cuore, sul sito ufficiale di Glaser.
Anche il logo di New York è stato imitato e citato nei modi più disparati. In una versione il cuore è stato sostituito dal simbolo “mi piace” di Facebook. Wikipedia in inglese scrive che nel corso degli anni ci sono state migliaia di querele da parte della città contro chi usava il simbolo senza averne i diritti, e in un anno vengono spedite un centinaio di lettere a chi potrebbe essere querelato se non desiste. In un caso era stato denunciato anche il Saturday Night Live che aveva alterato il logo a fini parodistici. In quell’occasione il giudice diede ragione al programma televisivo. Era il 1980.
Uno di questi è stato pubblicato sul sito Fanpage per dare la notizia della morte del designer. C’è un cane che occupa il centro dell’inquadratura, una pianta fiorita sulla destra, una specie di spiaggia sullo sfondo, un piede con un sandalo che spunta da sinistra e una Olivetti Valentine rosa che si nota a malapena.
Nell’articolo si legge che i vari poster della serie erano una reinterpretazione di capolavori dell’arte italiana: “Nessun’altra compagnia al mondo avrebbe provato a vendere macchine da scrivere in questo modo”, disse Glazer.
In realtà la Valentine era colorata di rosso, e altre immagini che si trovano altrove sul web riportano i colori in maniera più fedele.
L’articolo di Fanpage non lo dice, ma altrove sul web si legge che si tratta di uno dei più famosi dipinti di Pietro di Cosimo, “La morte dei Proci”, esposto alla National Gallery di Londra.
Il poster di Bob Dylan invece raffigura solo il profilo del volto del cantante, mentre i capelli sono resi con vari svolazzi ciascuno di un colore diverso: verde, arancione, blu, rosso, bianco. In basso a destra la scritta Dylan, in caratteri counterless. Si tratta di un poster molto celebre: vendette un numero spropositato di copie, ma influenzò anche l’immaginario, tanto che se ne trovano versioni con Trump o altri personaggi famosi raffigurati nello stesso stile.
Il poster non venne mai concordato col cantante, ma solo con gli esponenti della casa discografica, la Columbia, con cui Dylan aveva già rotto i rapporti. A quanto pare Dylan odiava l’album che era stato prodotto, e tendeva a odiare anche tutto quello che c’era intorno, anche se non disse mai esplicitamente qualcosa contro il poster che era stato realizzato.
Per quanto riguarda il logo di New York, è così celebre che anche Wikipedia in italiano gli dedica una pagina. Sembra che il logo non nacque dal nulla, ma da un precedente logo realizzato negli anni 60 da un altro disegnatore della stessa agenzia. Il committente era il dipartimento del Commercio di New York. Il marchio si compone di tre lettere nere scritte usando il font American Typewriter e un cuore rosso: I - cuore rosso - NY. Che vuol dire “Io amo New York”.
Wikipedia in italiano fa riferimento ad una versione circolata dopo l’11 settembre in cui alla N sarebbero state tolte le aste verticali in memoria delle torri gemelle mancanti. Lo slogan diceva “Hanno colpito le torri ma non il cuore”. Sul resto del web non se ne trova traccia, ma se ne trova una versione che dice “I love NY more than ever”, con un segno bruciacchiato sul cuore, sul sito ufficiale di Glaser.
Anche il logo di New York è stato imitato e citato nei modi più disparati. In una versione il cuore è stato sostituito dal simbolo “mi piace” di Facebook. Wikipedia in inglese scrive che nel corso degli anni ci sono state migliaia di querele da parte della città contro chi usava il simbolo senza averne i diritti, e in un anno vengono spedite un centinaio di lettere a chi potrebbe essere querelato se non desiste. In un caso era stato denunciato anche il Saturday Night Live che aveva alterato il logo a fini parodistici. In quell’occasione il giudice diede ragione al programma televisivo. Era il 1980.
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