Khula

Dice la descrizione del Khula su Google Fonts che si tratta di un complemento dell’Open Sans pensato per l’alfabeto Devanagari che si usa in India.

In effetti la forma delle lettere latine è la stessa tra i due font, eppure una differenza c’è. L’Open Sans occupa più spazio in orizzontale. A quanto pare le lettere sono più grandi. Per quanto riguarda l’estensione in verticale invece, le righe scritte in Open Sans occupano meno spazio, visto che ce n’è ben poco al disotto della lettera. Il fatto è che in alcune delle lettere devanagari sono previsti dei segni sottostanti che sono abbastanza ingombranti, per cui l’intero font deve tenerne conto. 

 

Le prime due lettere sono scritte in Khula Extrabold, le altre due sono in Open Sans Extrabold. La differenza di grandezza tra le due A non è molto percettibile, ma evidenziando il testo in giallo si può notare la differenza nella gestione dello spazio al disopra e al disotto delle lettere. I segni sotto la prima lettera, che fa parte dell'alfabeto devanagari, sono da soli molto più ingombranti dei tratti discendenti dell'alfabeto latino. Tuttavia il word processor lascia ancora molto spazio al di sotto (fino a dove finisce il giallo), chissà perché.


La disegnatrice è l’americana Erin Mc Laughlin, specializzata in sistemi di scrittura indiani.

Del suo curriculum fa parte un altro font di Google con supporto per il Devanagari: lo Yantramanav. La parte latina di questo font è modellata sul Roboto, un altro dei sans di maggior successo tra quelli che si possono trovare sul sito.

La disegnatrice ha un account Twitter che aggiorna spesso. 

A proposito di Google: siamo ancora in attesa del millesimo font. Già da un po’ di tempo il conteggio è fermo a 999. 

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