La Siemens T1000 in funzione, e una vecchia telescrivente connessa al computer
Tra i commenti c’è chi ha lavorato con questa macchina, chi avrebbe voluto farlo, chi chiede informazioni sul funzionamento dei vari tasti (e le riceve).
Secondo il Crypto Museum la T1000 venne sviluppata in Germania nel 1976, per prendere il posto della T100. In alcune varianti era un dispositivo di cifratura.
Lo stesso sito dice che la T100 era invece del 1958, erede della T37. All’epoca il funzionamento della macchina era interamente elettromeccanico. Per rendersi conto di come erano i componenti interni di una telescrivente elettromeccanica si può dare un’occhiata ad un altro video di Youtube, in cui una macchina del 1930 viene restaurata e poi usata come terminale Linux. Si può notare, una volta tolta la carrozzeria esterna, che la codifica dei caratteri che dovevano essere trasmessi sulla linea avveniva grazie ad un dispositivo che ruotava in continuazione. Si vedono ovunque viti, bulloni, leve, molle. I martelletti qui sono disposti come nelle macchine da scrivere tradizionali.
Nel video vengono date anche informazioni teniche sulla codifica dei caratteri e sul modo in cui sono organizzati i circuiti elettrici, aiutandosi con le pagine di manuale o con disegni fatti a penna su un foglio.
Il video è molto tecnico: l’autore spiega nel dettaglio tutti gli stratagemmi che ha dovuto utilizzare per connettere il computer a un apparecchio del 1930 (incluso un modo per inserire la distinzione tra maiuscole e minuscole, necessarie al software ma non previste dalla tastiera).
Il risultato finale di tutti gli sforzi è che l’utente riesce ad interagire con la telescrivente del 1930: digita le istruzioni per il terminale del sistema operativo (che vengono battute sul foglio), e automaticamente la macchina inizia a battere su carta la risposta che riceve dal computer (tramite la linea su cui ci sono i circuiti assemblati dall’autore del video).
Dal punto di vista operativo con questo sistema si può fare ben poco. Evidentemente l’apparecchio era per usi specifici, per cui mancano i segni matematici, non si può programmare un bel niente. Per divertirsi, l’autore del video stampa in automatico alcuni personaggi dei cartoni animati realizzati in ascii art. Ovviamente viene mostrato subito il risultato finale, perché l’intero procedimento di stampa di ogni disegno dura vari minuti.
L’impresa più assurda è stampare l’intero razzo delle missioni Apollo (un Saturn V) su un rullo di carta della lunghezza di due metri (non dice quanto ci ha messo).
Il
video ha raccolto parecchi commenti di utenti divertiti, tra cui
quelli che si chiedono cosa succederebbe digitando sl o cmatrix (il
primo è un comando linux che stampa sul terminale un trenino in
ascii-art, che attraverso vari fotogrammi successivi si sposta da una
parte all’altra dello schermo; il secondo visualizzerebbe sul
monitor la pioggia di lettere del film Matrix; cose non fattibili sul foglio di
una telescrivente).
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