Champignon

Lo Champignon è un elegante font disegnato da Claude P e disponibile gratuitamente su Dafont con licenza 100% free (anche in versione swash). La forma delle lettere mi piace particolarmente, ma c’è una nota stonata per quanto riguarda la spaziatura. La N maiuscola è una lettera molto ingombrante, il cui tratto superiore si spinge molto in avanti verso destra. In teoria le lettere basse come la o potrebbero spingersi al di sotto dell’ingombro fino ad avvicinarsi all’asta. Ma le lettere alte, come la l, andrebbero ad intrecciarsi con lo svolazzo dell’iniziale. Per cui il disegnatore ha deciso di mantenere l’intero gruppo delle minuscole al di fuori dell’interferenza della maiuscola. Il risultato è che la parola sembra spezzata in due parti. E non è quello che avviene normalmente nei font di questo tipo. 

 


Per evitare l'interferenza tra la N e le lettere alte come la l o la b, il disegnatore ha lasciato uno spazio spropositato tra la maiuscola e la lettera successiva. In gran parte dei font di questo tipo lo svolazzo della N viene disegnato in maniera tale da non interferire con le lettere successive, neanche se unite in combinazioni come Nl o Nb.

 

Basta vedere come funziona il Kunstler Script: il tratto della l si mantiene alto, e poi accenna soltanto a riscendere senza in realtà farlo. Quindi è impossibile far intrecciare i tratti, non solo in parole che iniziano per Nol, visto che lo svolazzo si ferma un attimo prima di interferire con la l, ma anche nella combinazione Nl: lo svolazzo della N segue la curvatura della l, rimanendone parallelo e mantenendosene a distanza.

Su Dafont si possono trovare altri calligrafici che hanno la stessa impostazione della N ma hanno risolto il problema in maniera più consueta.Uno di questi è il Darleston, di Youssef Habchi, dove il tratto della N non è parallelo a quello della l, quindi il risultato è meno armonioso (non è comunque un problema, visto che questa combinazione di lettere non compare nelle parole effettivamente usate, a parte l’abbreviazione del nome Olanda/Nederlands).

Anche la N del Luxuriougenics di Pollux of Geminorum si protende in avanti, e non si interseca con la l neanche se le due lettere compaiono vicine. In questo font le estremità della maiuscola non si rigonfiano a goccia come negli altri esempi visti.

Comunque, in tutti questi casi le minuscole vanno a ripararsi al di sotto del tratto di destra della N, cosa che nello Champignon non possono fare senza interferire con la spirale.

Tra i calligrafici di Google ce ne sono alcuni che hanno dovuto fronteggiare questo problema della N ingombrante. Uno di questi è il Parisienne di Astigmatic. Qui l’estremità della maiuscola si tiene alta solo sopra una lettera successiva. Nella sillaba Nol le lettere rimangono distanti senza interferire, mentre in Nl si toccano appena. Nel Pinyon Script la N accenna ad una spirale, che torna indietro prima di toccare la l nella sillaba Nol; nella combinazione Nl si viene a creare una sovrapposizione sgradevole, mentre nella parola Nil (che esiste in latino) la sovrapposizione c’è ma non dà particolarmente fastidio.

Non si preoccupano di niente invece i vari Monsieur La Doulaise e Miss Fajardose, entrambi di Sudtipos. Qui lo svolazzo della N si va a sovrapporre alla l sia nella sillaba Nil che in Nol creando effetti che talvolta possono essere più fastidiosi, altre volte meno. Comunque anche in questo caso non si è rinunciato a fare entrare le minuscole sotto la copertura della maiuscola. Cosa che appunto lo Champignon non ha voluto fare. 

 

In questo esempio vediamo sempre lo Champignon, ma con lo spazio a destra della N gestito in una maniera più consueta. E' vero che lo svolazzo va ad interferire con le lettere successive, ma non è detto che questo sia considerato un difetto peggiore rispetto all'aggiunta di uno spazio eccessivo. Nei font digitali la sovrapposizione tra tratti di lettere diverse non costituisce un ostacolo insormontabile, come era invece nei caratteri in metallo.

 

Claude P, autore dello Champignon, ha realizzato altri script di successo, di cui quello più scaricato al momento è lo Chopin Script. Al terzo posto della sua classifica, dopo lo Champignon, c’è il Maratre, con lettere molto spiraleggianti (anche due spire per ogni svolazzo, sulla sinistra) dove le estremità dei tratti sono così sottili che non ci si è preoccupati di eventuali sovrapposizioni. Qui le minuscole possono avvicinarsi alla maiuscola senza paura di rovinare un qualche effetto.

Lo stesso autore ha realizzato font interessanti anche in altre categorie: serif, sans, display... Tra gli altri c’è anche una versione digitale del Landi Echo, un classico della tipografia italiana. 

Normalmente nella calligrafia tracciata a mano si possono sovrapporre i tratti, adattando la curva di volta in volta per creare degli effetti armoniosi. Il problema di un font digitale è che lo stesso tratto deve adattarsi a numerose combinazioni diverse. In questo esempio ho preso lo Champignon e ho ridotto artificialmente lo spazio esagerato dopo la N. La qualità del risultato varia a seconda della parola che dobbiamo comporre. Nella prima parola abbiamo un effetto abbastanza equilibrato, con l'occhiello della b pressoché al centro dello svolazzo. Nella seconda parola abbiamo l'occhiello che si va a sovrapporre allo svolazzo, e nell'ultima l'occhiello resta fuori per metà. Nella terza ci troviamo tre tratti spessi che si sovrappongono al centro della parola. Dovendo tracciare le lettere a mano un calligrafo farebbe le curve in maniera diversa di volta in volta, ma con un font non si può. Da notare che mentre nella parola Naif il puntino della i verrebbe tagliato fuori dallo svolazzo dell'iniziale (problema che l'autore ha 'risolto' distanziando la maiuscola da tutto il resto), nella parola Nike è lo svolazzo della k a interferire col puntino (vale a dire è un tratto della minuscola adiacente). Problema che resta tuttora irrisolto.

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