Lavorazione e storia della carta

Sul sito del museo della carta di Amalfi c’è una pagina che spiega nel dettaglio in che modo veniva prodotta la carta a mano, a partire da stracci di lino, cotone, canapa e iuta.

Il metodo è diventato obsoleto nel corso dell’Ottocento, quando venne inventata la tecnica che si usa tuttora e che prevede di produrre la carta a partire dal legno. Il legno viene prima spappolato, poi sbiancato, trasformato in foglio che viene pressato, sottoposto a vari trattamenti superficiali ed essiccato.

Su Wikipedia c’è uno schema che mostra le varie fasi della produzione industriale di carta, dalla quale viene fuori il prodotto finito sotto forma di bobina. Tradizionalmente, in epoca di fabbricazione a partire dagli stracci, si potevano produrre soltanto fogli singoli, raccogliendo l’impasto con un apposito setaccio. La possibilità di produrre delle bobine permise di creare le macchine rotative che aumentarono a dismisura la quantità di copie stampate a parità di tempo (ma tra il 1847 e il 1865 anche le rotative funzionavano a fogli singoli).

A quanto pare la carta venne inventata in Cina, e veniva prodotta a partire dalla corteccia degli alberi. Esisteva già nel II secolo dopo Cristo, ma il segreto veniva mantenuto rigorosamente. Solo nel 751, Gli arabi a seguito della battaglia di Talas presero prigionieri alcuni produttori di carta e ne iniziarono la produzione a Samarcanda.

In occidente prima di allora non c’era niente del genere. I supporti di scrittura usati nell’antichità erano il papiro per le zone calde che si affacciavano sul Mediterraneo, e la pergamena, che è ricavata dalla pelle di pecora. Quando la carta venne introdotta in Europa, dopo il 1100, non veniva vista di buon occhio: un editto di Federico II ne vietò l’uso per gli atti pubblici data la sua deperibilità. Ma data la sua maggiore disponibilità, il consumo di questo materiale continuò ad aumentare, e dopo l’invenzione della stampa fu notevolmente stimolato.

Nel 1264 a Fabriano si iniziò a preparare la pasta utilizzando la pila idraulica a magli multipli azionati da un albero a camme collegato a una ruota idraulica. Quelle lavorazioni che prima venivano fatte a mano potevano essere automatizzate, aumentando la velocità e l’economicità.

Altri popoli conoscevano altri tipi di carta: i Maya bollivano la corteccia interna di vari tipi di alberi di ficus.

Se la prima cosa che viene in mente (a me) pensando alla carta riguarda la fabbricazione dei supporti su cui scrivere, esistono tantissimi tipi di carta adatti agli usi più diversi: dalla carta assorbente da cucina alla carta kraft, o carta da pacchi, con cui si fabbricano le buste che si usano in alcuni negozi.

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