Obama

Giorni fa ho trovato qualche font che si chiama Trump: nulla di politico: si tratta di caratteri disegnati da un Georg Trump, nato nel lontano 1896 e morto 89 anni dopo. Ora stavo leggendo per caso la scheda che Luc Devroye ha dedicato alla fonderia Insigne, di Jeremy Dooley (nato in South Carolina e basato prima in Georgia poi in Tennessee). Il primo font della lista, in ordine alfabetico, si chiama 44th President, è stato disegnato nel 2009 ed è basato sulla calligrafia di Obama (che era stato eletto l’anno prima). Lo vado a cercare sul web ma a quanto pare è scomparso. Glielo hanno fatto togliere o ha pensato che non era il caso?

Qualche traccia è rimasta sul sito Trend Hunter, con ben tre specimen. L’articolo risale al febbraio di quell’anno. L’autrice scriveva che la fonderia aveva annunciato che i profitti sarebbero andati in beneficenza, ma non aveva specificato a quale associazione. Chissà poi se ci sono andati davvero e quanto.

Dooley comparve in una lunga intervista su Creative Characters nel 2011. Tra le altre cose si nominò anche Obama: a quanto pare il suo staff aveva commissionato a Hoefler&Frere Jones un Gotham Slab Serif, e questo secondo il disegnatore avrebbe fatto diventare trendy gli slab nel corso del 2012. L’uso costante del Gotham per la campagna vincente di Obama era già diventato particolarmente simbolico per i disegnatori di caratteri all’epoca.

Su Dafont c’è un font chiamato Obama, ma si tratta di un dingbat realizzato semplicemente convertendo in bianco e nero varie fotografie del presidente (risulta caricato sul sito già a novembre 2008. Dentro c’è anche la copertina di Time dell’ottobre 2006 che titolava “Il prossimo presidente”. Obama comparve altre volte sulla prima pagina del settimanale). Ovviamente non ci si può aspettare granché da un font del genere, ma il risultato è abbastanza dignitoso rispetto a font fatti in fretta e furia, dove le ombre sono troppo invadenti o dettagli fondamentali tendono a scomparire.

Tra i font commerciali su My Fonts c’è un Mrs Obama che dal nome promette bene, ma che in realtà non ha nulla a che vedere con la calligrafia di chicchessia. Sono lettere stampatelle, serif, con lunghi tratti ascendenti e maiuscole alte, di cui il sito non dice nulla se non che ha debuttato a marzo del 2009, disegnato da Susan Derrick per Bedoodle (è americana anche lei). Le maiuscole sono caratterizzate dal fatto di essere fiancheggiate da un motivo vegetale, qualcosa tipo edera/rampicanti.

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