Stampanti a inchiostro solido

È esistita una tecnologia di stampanti a inchiostro solido che è rimasta poco conosciuta, visto che non ha una voce dedicata su Wikipedia in italiano. In inglese c’è un lungo articolo (segnalato come non neutrale) che ripercorre la storia di questa tecnologia e ne riassume i pro e i contro. Tra i lati positivi ci sarebbero la brillantezza del colore e il fatto che si producono pochi rifiuti (visto che il colore è solido non c’è bisogno di una cartuccia che lo contiene). Tra i lati negativi si parla dei lunghi tempi necessari a mettere in funzione o a smontare la macchina: visto che l’inchiostro è solido e deve essere squagliato, c’è bisogno anche di vari minuti prima che la macchina vada in temperatura.

Gli inchiostri non sarebbero tossici, ma sarebbero composti di materiale simile a quello delle compresse che uno può ingoiare.

L’invenzione di questa tecnologia risale al 1987. Nella tabella che riassume le varie tecniche di questo settore, compare al penultimo posto, subito prima dell’invenzione della stampa digitale risalente al 1991.

Un articolo di Toner Giant (un sito inglese)del 2014 diceva che “non tutti hanno sentito parlare di stampanti a inchiostro solido o sanno molto sul loro conto. Eppure più di un milione di queste stampanti sono usate al mondo al giorno d’oggi, producendo più di sei miliardi di pagine ogni anno”. Dovendo fare un paragone ispirato al mondo del rock, il sito faceva il nome di Brian Johnson, contrapposto a Mick Jagger. Jagger, come le stampanti a getto d’inchiostro o quelle laser, è molto conosciuto, mentre Brian Johnson non lo conosce nessuno. Eppure è il frontman degli Acdc, e ha un notevole seguito.

La consistenza dell’inchiostro solido è simile a quella della cera, e anche l’apparenza sul foglio dopo la stampa ricorda in qualche modo la cera.

Nella pagina è inserito anche un video realizzato da Xerox in cui si mostrano le cartucce e si presenta la tecnologia a gente che si suppone non ne abbia mai sentito parlare. Nel filmato compaiono persone lavorano nelle aziende che producono stampanti ad inchiostro solido, e si vedono alcune stampe molto colorate. A quanto si dice, data la consistenza dell’inchiostro, il risultato che si ottiene è migliore rispetto a quello che si ottiene con stampanti di altro tipo, è più lucido, anche su supporti di scarsa qualità, visto che l’inchiostro copre la carta sottostante (la parte colorata appare “lucida e brillante”).

L’articolo di Toner Giant è molto più chiaro e sintetico di quello che si trova su Wikipedia. A quanto pare la solidificazione dell’inchiostro parzialmente usato poteva avere delle controindicazioni, per cui era meglio lasciare la macchina in “sleep mode”, in maniera che una piccola parte di ogni pastiglia di inchiostro rimanesse liquida. Oltre a dover attendere vari minuti all’avvio della stampante prima di poter avviare le fasi di stampa (notevole fonte di stress in un ufficio in cui ci sono i minuti contati) esiste anche un ciclo di raffreddamento dopo ogni uso (una decina di minuti).

Per dare un’idea dei tempi di riscaldamento della macchina, la pagina include anche un video che ne mostra il funzionamento. Sul display compare lo stato di avanzamento sotto forma di un numero percentuale. Il video dura tre minuti. La fase di riscaldamento è completa dopo due minuti e mezzo. Successivamente l’autore del video stampa un’immagine, e ne mostra alla videocamera la qualità e i riflessi.

Secondo Wikipedia in inglese “recentemente la Xerox ha interrotto la vendita di stampanti a inchiostro solido”, ma l’articolo non dice quando.

Cercando con Google informazioni sulle stampanti a inchiostro solido, il primo risultato rimanda ancora al sito della Xerox, che offriva una promozione di inchiostri gratuiti a chi comprava una stampante, ma la pagina dice non soltanto che la promozione è terminata, ma che la Phaser 8500/8550 è fuori produzione. “Potete considerare l’acquisto del prodotto sostitutivo”, dice il sito, ma la riga del link è vuota.

Il sito di Nadar elencava i lati positivi della Xerox ColorQube (e non parlava dei negativi) che l’azienda vendeva e noleggiava il Lombardia.

Il sito di Xerox conferma che la produzione di stampanti ad inchiostro solido è stata interrotta, ma rassicura i clienti sul fatto che si continuerà a garantire i rifornimenti di inchiostro e ricambi. Nel frattempo si parla di transizione verso il sistema VersaLink, che garantirebbe lo stesso tipo di risultati per quanto riguarda la resa del colore.

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