Batik
Circola un font anonimo che si chiama
Batik. Le lettere sono quelle della macchina da scrivere, rovinate
come se fossero state battute su un foglio di carta molto porosa.
Solo per il contorno della lettera i sono necessari più di 200
punti di controllo. La nota del copyright dice solo: generato con
Fontographer 4.1, rilasciato il 18 gennaio 2002.
Nonostante le irregolarità, nel font non compaiono sporcature eccessive o doppie battiture come nei font simili, per esempio l’Underwood 1913 (Glc Foundry, su Dafont).
Secondo Wikipedia la parola batik indica una tecnica usata per colorare tessuti e altri oggetti come i vasi mediante la copertura delle zone che non si vogliono tinte tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti: argilla, resina, paste vegetali, amido.
Il termine deriva da due parole indonesiane.
Ssu Dafont ci sono ben 9 tipi di carattere che contengono nel nome la parola Batik.
Alcuni contengono all’interno delle aste complesse decorazioni, come il Batik Worldwide di Letterara e il Batik Dayak Font di Asia Culture.
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