Hamada
Il nome deriva da una località giapponese, probabilmente, e non ha nulla a che vedere col tipo di deserto che ha lo stesso nome, con l’album jazz e con tutti gli altri usi a cui Wikipedia dedica una voce: essendo i prodotti di questa fabbrica destinati solo alle imprese e non al grande pubblico, l’enciclopedia online non ha una voce dedicata.
Il web è pieno di foto di macchine Hamada in vendita, e su Youtube ci sono vari filmati che le mostrano in funzione, spesso a scopi commerciali.
Di solito sono filmati senza commenti che mostrano la macchina ferma o in funzione.
Talvolta non viene fatto neanche il nome della macchina (che comunque è composto solo di lettere e numeri), altre volte sì, ma senza spiegare che tipo di apparecchiatura è; ne vengono inquadrate le varie parti, ma non si dice di preciso a cosa servono e che cosa sta succedendo, né viene inquadrato il prodotto finito. Sono filmati che durano circa un minuto, anche meno, possono interessare solo gli addetti ai lavori e non ricevono commenti.
Vederne uno è come averli visti tutti. Capita anche di sentire qualche voce, come in un video in cui qualcuno di lingua inglese prova a garantire in spagnolo che la macchina è funzionante. Nel suo caso si trattava di una quattro colori: si capisce dal fatto che è composta di quattro moduli (grandi come frigoriferi) messi uno di seguito all’altro. Insieme con la macchina veniva venduto anche il software per controllarne il funzionamento.
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