La pressa da stampa sui francobolli
Negli anni Settanta, in occasione del duecentesimo anniversario dell’indipendenza americana, uscirono vari francobolli commemorativi. Tra questi, uno che raffigura degli uomini indaffarati attorno ad un torchio da stampa, mentre altri fanno capannello davanti al prodotto finito, un giornale. Il francobollo valeva 8 centesimi e riportava scritta in rosso la dicitura “Rise of the Spirit of Independence”. Faceva parte di una serie di quattro francobolli dello stesso valore e con la stessa dicitura, che seguivano lo stesso schema grafico ma in colori diversi, e raffiguravano i vari modi in cui le notizie di quanto era avvenuto all’epoca si erano sparse ovunque. In uno dei francobolli di questa serie si vede un tale che inchioda un comunicato su un muro, mentre la gente si accalca intorno e qualcuno solleva il cappello. In un altro si vede un tale a cavallo che arriva al galoppo da fuori città, suonando la tromba per portare la notizia agli abitanti che lo guardano stupiti. Infine, in un altro si vede un banditore che passa nelle campagne suonando un tamburo, mentre le persone presenti si mettono a ballare e qualcuno corre in casa a dare la notizia.
Tutti e quattro i francobolli della
serie si possono vedere sul sito StampNewsOnline, in una pagina che
raccoglie tutti i francobolli stampati negli Stati Uniti e altrove
per celebrare il bicentenario dell’indipendenza.
Un’altra pressa da stampa, senza persone attorno, delineata in rosso su fondo bianco, apparve sempre sui francobolli statunitensi, stavolta con un valore di 11 centesimi, ma non so in che anno. La dicitura, che cominciava in verticale sul lato sinistro per curvare gradualmente e finire in orizzontale su quello inferiore diceva “Liberty depends on freedom of the press”, che possiamo tradurre con “La libertà dipende dalla libertà di stampa”, che crea un po’ un bisticcio di parole in italiano dato che sia “liberty” che “freedom” vengono tradotti con la stessa parola, “libertà”.
Trovare altri francobolli contenenti presse da stampa non è così semplice come potrebbe sembrare, sui motori di ricerca. È più facile procedere magari in maniera mirata: se cerchiamo Gutenberg, ad esempio, vengono fuori un paio di risultati interessanti. Uno è un francobollo tedesco realizzato per celebrare i 500 anni dalla bibbia di Gutenberg. Il disegno è fortemente stilizzato: su fondo scuro compare un signore barbuto che sta inchiostrando le pagine composte su un piano orizzontale di legno. A destra si vede il torchio ancora alzato. Su una pressa da stampa le pagine vanno posizionate su un pannello mobile dotato di una copertura con delle finestre realizzate solo dove l’inchiostro deve finire sulle singole pagine. Il tutto viene poi abbassato sui caratteri composti. Nel francobollo questa parte del meccanismo è molto più piccola della superficie da stampare, e inoltre le finestre sono ritagliate in altezza mentre le pagine sono disposte in larghezza. Si tratta soltanto di una schematizzazione. Il fatto che la superficie sia di legno si capisce soltanto da alcune righe un po’ ondulate che si vedono sul bordo. Le righe di testo sono simboleggiate da linee parallele, così come le ombre meno cupe, e pure la barba del personaggio è composta da linee che non si incontrano.
Completamente diverso lo stile di un francobollo realizzato dalla Repubblica di Dahomey per un altro cinquecentenario, quello della morte di Gutenberg, 1968. Inutile cercare Dahomey sulla carta geografica: ha cambiato nome, oggi si chiama Benin, è uno stato africano che confina con la Nigeria. In questo caso la pressa da stampa fa soltanto da sfondo al ritratto di un uomo barbuto, in piedi, in posa con un libro aperto tra le mani. Qui lo stile è molto più realistico, la barba è scura con i riflessi, sui vestiti dell’uomo sono raffigurate decorazioni, pieghe e drappeggi. Inoltre, la composizione non si staglia nel nulla, ma davanti a due alte bifore. In verticale, a caratteri sans serif sottili, c’è scritto Mainz. Una dicitura in basso fa pensare che il francobollo è stato stampato da un’azienda di Berlino.
Ovviamente a Gutenberg sono stati dedicati parecchi francobolli, ma spesso la pressa non c’è o non si nota. A sorpresa tra i risultati della ricerca ci trovo anche un francobollo inglese da 13 pence dedicato a Wiliam Caxton, 1476. A parte la dicitura in basso e qualcosa che dovrebbe essere il profilo della regina in alto, nel francobollo dovrebbe esserci solo un ritaglio di una stampa antica in cui venivano raffigurati due uomini alle prese con una pressa. In questo caso il foglio è già sui caratteri, il carrello è stato spinto al disotto del torchio e uno dei due personaggi sta tirando la leva per ottenere la stampa, mentre l’altro resta a guardare reggendo tra le mani i tamponi con cui aveva inchiostrato i caratteri.
A questi possiamo aggiungere un famoso francobollo statunitense da 4 centesimi dedicato alla libertà di stampa, che raffigura nella parte superiore una mano che scrive qualcosa usando una penna d’uccello, disegnata con stile realistico, e sotto qualcosa che dovrebbe essere una versione molto, molto stilizzata di un torchio da stampa, realizzata un po’ come quei disegni che compaiono sui cartelli stradali o le indicazioni in genere. Insomma, qualcosa in stile completamente diverso rispetto al primo disegno.
Sulla cartolina dell’annullo speciale del primo giorno c’era stampato un tale acconciato come nel settecento, che in posa dinamica sta manovrando la leva di una pressa raffigurata in prospettiva, come si vede su una foto pubblicata su Ebay.
E l’Italia ha mai fatto qualcosa del genere? A giudicare dai motori di ricerca sembrerebbe di no. Quando sono stati dedicati francobolli a Manuzio o Bodoni si è preferito metterci solo il ritratto del loro viso, ricalcandolo su fonti d’epoca. Però sul web si vede anche una cartolina (anzi, una busta) realizzata per l’annullo del francobollo di Bodoni, sulla quale era stata appunto raffigurata una pressa da stampa nel momento in cui viene manovrata, mentre accanto un prete e un’altra persona sfogliano il giornale appena stampato.
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