Occlusiva velare sonora e affricata postalveolare sonora
Insomma le parole gatto-ghermire-ghiro-goal-gufo cominciano tutte per occlusiva velare sonora.
Nell’alfabeto fonetico internazionale il suono è indicato da quella che può sembrare una normale lettera g: in realtà non si tratta della g dell’alfabeto, ma di un altro glifo che si trova nella posizione u+0261 di Unicode.
La forma è quella di una g con un solo occhiello; in alcuni font, come l’Arial, le due lettere sono pressoché identiche e indistinguibili. In font come il Times New Roman, in cui la g normale ha due occhielli, il glifo dell’occlusiva velare sonora appare diverso, forse anche estraneo al font in questione.
Per inserire il simbolo in un documento usando OpenOffice bisogna cliccare sul menu Inserisci, Caratteri Speciali e scendere fino alla posizione 0261 (il numero compare a destra).
L’altro suono associato alla lettera g è l’affricata postalveolare sonora, che si scrive con la g seguita dalle vocali e-i. (Gianni, Geremia, Gino, Giotto, giubilo).
La sua rappresentazione nell’alfabeto fonetico internazionale è costituita da un simbolo che in passato era dato dalla legatura tra la d e una z obsoleta, dalla forma di numero 3. Al momento attuale, secondo Wikipedia, le componenti di base restano le stesse, ma vengono lasciate separate; ad unirle ci pensa un segno a forma di aperta parentesi ruotata di 90 gradi in senso orario che viene posto al di sopra dei due simboli.
Come si chiama questo simbolo che collega due lettere? In italiano non ha una voce apposita su Wikipedia. In inglese si chiama “tie”, è distinto dal cosiddetto accento breve, e soprattutto è ribaltato. Viene usato in greco, negli alfabeti fonetici e nella cosiddetta “notazione Z”, un linguaggio di specifica formale usato per la descrizione e progettazione di sistemi informatici di cui il grosso dell’umanità ignora l’esistenza (solo 3 righe su Wikipedia in Italiano).
Wikipedia fornisce anche qualche
indicazione su quali sono i simboli che si usano per indicare gli
stessi suoni in altre lingue, anche usando altri alfabeti (greco,
russo, georgiano).
Qui vediamo come appaiono le lettere nel font attualmente in uso su questo blog: gɡ. La prima è una normale g, la seconda è quella che si usa come simbolo dell’occlusiva velare sonora.
L’affricata postalveolare sonora invece appariva in questo modo prima, quando si usava la legatura: ʤ. Adesso invece appare così: d͡ʒ. Anche se il valore Unicode nella tabella di Wikipedia resta lo stesso, per ottenere questa combinazione l'enciclopedia online inserisce i tre simboli separatamente. Il risultato, nel mio caso, è pessimo: se nell’Arial usato da Wikipedia e nel Times New Roman che uso nell’editor il tie soprastante si dispone in maniera simmetrica al di sopra dei due simboli sottostanti, nel font che uso attualmente sul blog (Eb Garamond) si piazza solo al disopra della seconda lettera. A quanto pare chi ha lavorato al font non ha tenuto conto di questo possibile uso. (RETTIFICO: forse è un problema del browser, perché nel word processor la sequenza viene visualizzata normalmente)
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