Americana
Le minuscole non hanno importanza, visto che i nomi delle persone vengono scritti tutti in maiuscolo. Il font è un senza-grazie. Tra le maiuscole, a parte una U con un accenno di curvatura simmetrico a quello della A (ma che non supera il limite superiore della lettera, a differenza del tratto della A che diventa discendente) non si segnalano altre singolarità particolari.
Quando però è morto il parroco, sul manifesto il nome è comparso in un serif più tradizionale, ed anche elegante. Le grazie avevano un raccordo tondo, graduale e scampanato. Mancavano spigoli, tutti i vertici erano arrotondati con cura.
Ho passato qualche lettera ai servizi di riconoscimento automatico online e la risposta è stata: Americana Std Extra Bold Condensed nella versione della Bitstream.
Non mi ero mai imbattuto in questo font. Identifont dice che è stato disegnato nel 1965, porta le firme di Richard Isbell e Whedon Davis, e deve il suo nome al fatto che è stato progettato per celebrare il bicentenario degli Stati Uniti d’America.
Tra i font simili alla versione di base (molto più leggera e larga di quella che ho visto sui manifesti), il sito segnala anche l’Itc Novarese (che prende il nome dal noto disegnatore italiano), il Marcellus (che è quasi un sans, visto che le grazie sono più che altro scampanature alle estremità), e il Bell, che mi pare l’alternativa migliore tra quelle segnalate, ed è comoda perché è installata insieme col software Microsoft.
Ma un altro font facilmente accessibile mi dà una sensazione simile, anzi è pure più adatto avendo grazie più robuste e minore contrasto coi tratti sottili: il Calisto Mt.
Visivamente i due font sono due storie completamente diverse, se confrontati con l’apposito strumento di Identifont. Il sito elenca soltanto due differenze per quanto riguarda i dettagli, e se ne lascia sfuggire altre tipo la C maiuscola (nel Calisto non ha grazie nella parte inferiore) o la R (nell’Americana ha la gamba ondulata), ma a occhio si notano scelte completamente diverse in merito al contrasto (nell’Americana è maggiore), nelle proporzioni (la B dell’Americana è molto più larga) e in tantissime altre questioni (confrontare i numeri, per esempio). Però per quello che mi riguarda il Calisto potrebbe tranquillamente essere usato sui manifesti funebri per dare un effetto simile, specie in contrapposizione all’Aclonica.
Del resto anche tra Americana e Bell le differenze sono notevoli. A parte la C (anche nel Bell ha grazie solo di sopra), la Q (singolare quella del Bell), i numeri, e proporzioni (anche il Bell è più stretto), il sito elenca numerosi dettagli che li differenziano (elenca solo i primi dieci, ma dice che ce ne sono di più. Comunque due riguardano la C e una i numeri).
L’Itc Novarese invece dà una
sensazione completamente diversa. Le lettere sono meno sinuose e le
grazie sono appena accennate. Ricorda di più le antiche iscrizioni
romane. La Q ha un codino striminzito, la g sembra avere un un po’
di scoliosi. Non lo userei come alternativa, anche se comunque ha dei
pesi più d’impatto: il Bold e l’Ultra.
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