Nel 2015 è comparso su
BoxcarPress un
bell’articolo riguardante l’Archivio Tipografico di Torino.
Attraverso l’intervista a uno dei membri della “famiglia” che
lo fa funzionare, il sito rende l’idea di qual’è lo spirito che
anima l’iniziativa, che potrebbe a prima vista sembrare
anacronistica: che senso ha conservare caratteri in metallo e
continuare ad eseguire dei lavori con presse ormai fuori mercato, se
in epoca digitale si può ottenere una stampa più rapidamente e
semplicemente con apparecchi più moderni? Molti di coloro che
lavorano al progetto hanno iniziato come grafici, non come tipografi,
e hanno altri lavori, per cui si occupano dell’Archivio solo nel
fine-settimana. Nell’articolo si racconta anche l’impresa che è
stata il trasferimento dell’intera struttura in un nuovo locale. È
stato necessario ingaggiare del personale specializzato per
trasportare le presse da stampa, pesantissime, e ci si è resi conto
di quanti fossero gli armadietti con i caratteri da dover risistemare
nei nuovi ambienti. In quell’occasione si è catalogato il tutto,
cercando di non perdere niente, e riscoprendo caratteri che stavano
lì tra gli altri anche se nessuno li ricordava. Il caratteri
presenti furono fabbricati dalla Nebiolo di Torino (la città in cui
si trova l’archivio) e dalla Reggiani di Milano (esaltata molto
meno rispetto alla concorrente, almeno sul web). Novarese viene definito “eroe
tipografico nazionale” (
national type hero). Nell’archivio esiste
un campione di quasi tutti i font disegnati da lui. L’articolo è
in inglese, ma contiene un ricco servizio fotografico in cui si vede
lo staff, gli armadietti, i caratteri, i lavori, le
macchine, i barattoli d’inchiostro, la planimetria e quant’altro.
L’ultimo post che Archivio
Tipografico ha caricato su Facebook pubblicizza il libro Alfa-beta,
di Novarese, inserito a dicembre in una selezione di libri da
regalare per Natale.
A luglio era uscito un breve
documentario, ben fatto, in cui si parlava dell’uscita di questo
libro, realizzato grazie all’impegno dello staff
di Archivio Tipografico, i cui componenti vengono intervistati (in inglese) all’interno del filmato. Per realizzare il libro è stato necessario pulire e scannerizzare in
alta risoluzione (a mano, una per una) le pellicole con le quali era
stata stampata la seconda edizione, risalente al 1983 (la prima era del 1964). Il libro non è solo un trattato
dei principi teorici della tipografia, che si estende anche alla
storia della scrittura in generale: è ricchissimo di esempi
illustrati di scritture risalenti a tutte le epoche. Nel filmato è possibile vedere immagini d’epoca, o riprese moderne di documenti d’epoca. L’anno
scorso ricorreva il centenario della nascita di Novarese. Per la prima volta il testo è accessibile anche al pubblico internazionale, visto che è stato appositamente tradotto in inglese. Nell’edizione deluxe sono contenute stampe ottenute con le presse di Archivio Tipografico.
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