I caratteri di Fell. Conversione nomi-punti-millimetri
L’italiano Igino Marini ne ha messo a punto una digitalizzazione che è disponibile gratuitamente su Google. Si tratta di ben dieci font, che prendono il nome dalla dimensione per la quale erano stati pensati in origine: Double Pica, English, French Canon, Great Primer, più alcune versioni di maiuscolette.
Si tratta di un progetto unico nel suo genere, a cui è stato dedicato un intero sito con gli approfondimenti. Oltre alle versioni che si trovano anche su Google c’è anche qualche bonus, come Fell Flowers che contiene manicule, fioroni e varie decorazioni tipografiche, probabilmente incise da Granjon. Sono due file: uno pensato per la grandezza 25, l’altro per la grandezza 17,5, se si vuole essere fedeli alle dimensioni originali.
Il sito ufficiale fornisce anche le dimensioni consigliate per ciascuno dei font che fanno parte del progetto. Ad esempio il Great Primer dovrebbe essere stampato a 17 punti.
Le indicazioni sono molto utili, perché tecnicamente il nome Great Primer si riferisce tradizionalmente alla grandezza di 18 punti tipografici.
Il fatto è che la definizione di punto tipografico è cambiata nel corso degli anni, quindi non è sempre facile convertire i punti in centimetri, se non si sa di che tipo di punti si sta parlando.
Il punto Fournier, inventato nel 1733 equivale a 0,345 mm mentre nei computer si usa il punto Postscript, inventato oltre due secoli dopo, nel 1984, che vale circa 0,352 mm.
Quindi un carattere di 18 punti Fournier occupa 6,21 mm, meno di 18 punti Postscript (6,33 mm), ma più di 17 (5,90 mm). Ancora maggiore è la differenza col punto Didot, 0,375 mm, per cui 17 punti sono 6,37 mm, cioè più di 18 punti Fournier.
Ma i punti tipografici sono un’invenzione pressoché settecentesca (eccetto i punti Truchet che risalgono al 1694, ma erano molto più piccoli rispetto agli altri: 0,188 mm).
Secondo Wikipedia, prima i nomi delle dimensioni in precedenza erano relativi, e “la loro lunghezza esatta variava nel corso del tempo, da Paese a Paese e da fonderia a fonderia”. Che non significa che prima non venissero misurati: esistevano le unità di lunghezza che si usano anche al di fuori dell’ambito tipografico, ad esempio il pollice. L’ulteriore problema è che il pollice inglese è diverso dal pollice francese (25,4 mm contro 27,07 mm). Dice ancora Wikipedia che manuali diversi fornivano misure diverse: secondo i manuali inglesi della Monotype 1 pica corrispondeva a 0,1660 pollici, mentre sui manuali continentali 1 pica era 0, 1667 pollici.
Nella tipografia moderna la pica è un sesto di pollice (ossia in un pollice ci entravano sei righe della grandezza di una pica) e corrisponde a 12 punti, ossia 4,233 mm (1 punto tipografico è pari a un settantaduesimo di pollice).
Su Wikipedia in inglese c’è una tabella comparativa con i nomi delle diverse dimensioni tipografiche in varie tradizioni (americana, britannica, francese, tedesca, olandese e cinese), con conversione sia in punti che in mm. Sulla versione italiana dell’enciclopedia non c’è nessuna pagina corrispondente (e su nessuna altra versione tranne quella russa), mentre i nomi italiani sono completamente caduti in disuso (nonpareil, ossia 6 punti, veniva reso con nompariglia).
In conclusione, la dimensione del corpo dei caratteri del Fell Great Primer era in origine di circa 6 mm, quindi il sito consiglia di usarlo a 17 punti. Ciò non toglie che trattandosi di caratteri scalabili, si può scegliere qualsiasi dimensione.
Variare di poco non cambia praticamente niente. Variare di molto può portare conseguenze indesiderate: il Three Lines Pica è disegnato per essere usato in corpo 48; usarlo in corpo 12 non solo non permette di ammirare i dettagli, ma può renderli fastidiosi, sbilanciati, fuori posto.
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