Louis Barbedor e il Tagettes

Sebbene non abbia una voce dedicata su Wikipedia né in italiano né in inglese, Louis Barbedor è considerato dalla stessa enciclopedia il più influente calligrafo francese del Seicento, essendo l’autore di un trattato di scrittura finanziaria e italiana bastarda (non è un insulto: si chiama proprio così).

A metà del secolo nell’amministrazione francese si era venuto a creare un grosso problema derivato dal fatto che la calligrafia non era standardizzata: ognuno scriveva come credeva opportuno, e il risultato era che alcuni impiegati e funzionari non erano in grado di decifrare i documenti scritti da altri. Così si decise di ridurre le calligrafie in uso soltanto a tre: Coulee, Rhonde e Speed Hand (detta anche Bastarda).

Sul web si possono trovare vari esempi della sua opera, di cui alcuni resi spettacolari dall’eccessivo numero di svolazzi e decorazioni calligrafiche di ogni genere.

Un font ispirato alle sue cancelleresche è il Tagettes di Pia Frauss, disponibile in due versioni, quella di base e quella alternativa, ipersvolazzante. L’intento non è quello di avere due font in concorrenza tra di loro ma quello di permettere agli utenti di attingere dal secondo le lettere che si vogliono combinare di volta in volta in un testo composto col primo, visto che i due sono compatibili (“almeno sul mio computer”, specifica l’autrice).

Il font è gratuito, e l’autrice si augura che venga usato sui biglietti di invito ai matrimoni, facendo i più calorosi auguri di buona fortuna e felicità a chi farà questa scelta.

La prima intenzione era quella di chiamarlo Barbedor, ma questo nome già esiste, in un font commerciale che non ha nulla di cancelleresco: sono lettere diremmo stampatelle, seppure tracciate in maniera calligrafica come fossero opera di un amanuense.

Al volo il Tagettes mi ricorda l’Aquiline Two, che pure è ispirato al lavoro di un calligrafo del passato (l’italiano Giovan Battista Cresci, vissuto il secolo precedente) ma ha i bordi frastagliati per simulare una scritta d’epoca, e il Tangerine (che tra l’altro inizia con le stesse due lettere), che è disponibile su Google e ha i tratti ascendenti dall’andamento cancelleresco (viene considerato una alternativa allo Zapfino).

Una pagina scritta in Tagettes appare molto movimentata, visti i numerosissimi svolazzi e il loro orientamento diverso e imprevedibile.

Mi sembra che la parola Tagettes in francese non voglia dire nulla. Esistono delle tagetes che sono piante ornamentali.

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