Il 7 ondulato
Guardando i numeri delle vecchie carte d’identità mi sono accorto che il 7 aveva la barra orizzontale ondulata. Non si tratta di una caratteristica comune nei serif, anzi è praticamente introvabile.
Solitamente ci si sbizzarrisce con l’asta obliqua, che può essere rettilinea o curva, e terminare piatta o tondeggiante. Anche la forma della grazia in alto a sinistra viene variata spesso: a volte spunta soltanto in basso, a volte anche in alto. Ma quasi sempre il tratto orizzontale è rettilineo.
Un’altra cifra caratteristica dei numeri delle vecchie carte d’identità è il 3. Che è simmetrico (spesso invece la parte superiore è composta di due tratti rettilinei ad angolo) e ha delle grazie a goccia.
Tra i serif più trendy di Google Troviamo Roboto Slab, Merriweather e Playfair display. Nel primo il tratto obliquo del 7 termina tagliato lungo la linea di base, ed è leggermente curvo ma con spessore costante. Nel secondo l’asta termina con un tratto obliquo, ed tende ad allargarsi. Nel Playfair abbiamo un’asta che si allarga di molto e ha la forma di una goccia allungata; il 3 ha tutti e due i tratti curvi, ma non simmetrici (il primo è più piccolo) e senza gocce alle estremità.
Il Lora o il Source Serif hanno delle goccette sul 3, ma piccole. Quelle dell’Ibm Plex Serif sono molto più consistenti, ma il font è più rigido: il 7 ha il tratto obliquo rettilineo e la grazia ad angolo retto.
Nel Domine il tratto obliquo del 7 è molto curvo, ma con poco contrasto. La grazia è praticamente slab. Il 3 è simmetrico con le gocce.
I primi due 7 col tratto ondulato sono quelli dell’Ultra e del Rozha One.
L’Ultra, come dice il nome, ha i tratti molto, molto spessi. La base del 7 è tagliata nettamente in orizzontale.
Anche il secondo è un display dai tratti molto spessi. Qui la base del 7 è a goccia (ed è una goccia bella grossa), mentre la parte orizzontale è un tratto unico ondulato (tipo il dentifricio delle pubblicità) senza distinzione tra il tratto e la grazia.
Tra i serif non c’è nient’altro di interessante. Altri caratteri con grazie vengono catalogati dal sito nella categoria Display. Lì ci troviamo il Gravitas One, con un andamento orizzontale moderato e grazia a parte, ma la larghezza delle aste è sempre spropositata.
Vogliamo vedere cosa ne pensa FontMoose? Provo a caricare il 7 e non restituisce niente del genere.
L’unico ad avere qualche curva è l’Antique 3 di Wooden Type Fonts. Che però ha una grazia slab a sinistra e una giunzione a goccia all’angolo in alto a destra.
Per il resto troviamo sì delle basi a goccia, come quelle del Clearface Mt Bold o del famoso Cheltenam, ma sempre con asta orizzontale rettilinea.
Provo anche What The Font, ma non ci si avvicina neanche un po’.
Infine tocca al Matcherator di Fontsquirrel.
Anche qui niente d’interessante. L’unico ondulato è il 7 dell’Isabel Unicase Condensed Regular.
Interessante anche la base dell’Ames Text Condensed Bold, ma qui il tratto orizzontale è rettilineo.
A proposito del Cheltenam. Il risultato più rilevante su Myfonts è quello della Bitstream. Dove la base del 7 è piatta, e il 3 non ha terminali a goccia.
Al secondo posto però esce il Cheltenam di Wooden Type Fonts, dove di terminali a goccia ce ne sono parecchi: su 2,3,5,6,9, più alla base del 7. Lo spessore delle aste è molto maggiore rispetto al normale.
L’Itc Clearface porta la firma di Morris Fuller Benton, e la data in cui è apparso è il 1907 (qui però il 4 è aperto anziché essere chiuso come quello delle carte d’identità).
Il Cheltenam Bold Extra Condensed (pure questo col tocco di Benton), su Identifont porta la data 1902.
In entrambi i casi la A ha l’asta di destra che sfora come nel Caslon.
Qual’è l’alternativa migliore? Dei numeri che concettualmente mi ricordano quelli delle vecchie carte d’identità sono forse quelli dell’Old Standard Tt (gratuito su Google). Al naturale però il font è poco condensato. È vero che può essere compresso digitalmente per renderlo più somigliante, ma con le consuete controindicazioni: i tratti verticali diventano troppo sottili, in particolare la parte superiore dell’asta del numero 7.
E su Dafont? Il primo serif a ondulare la barra del 7 è il Taylor Serif. Che a giudicare dall’anteprima che si vede sul sito mi pare un font un po’ malfermo. Molto Malfermo. Concettualmente ci si è ispirati a un modello interessante, ma si sarebbe dovuto impiegare parecchio tempo in più per sistemare le lievi imperfezioni, per rendere più graduali i passaggi da una curva all’altra, per sistemare un po’ le curve di C G S, per non parlare della sottile coda della Q. Lo sguardo scorre sulle varie lettere e c’è sempre la sensazione che qualcosa non quadra.
Un altro serif col 7 ondulato è il Cairo, di autore anonimo. Qui le lettere sono pesantissime. Il modello è lo stesso da cui è nata la testata del Corriere della Sera (in origine). Anche questo font ha parecchi dettagli fuori posto. Comunque non ha nulla a che vedere coi numeri delle carte d’identità, dove i caratteri hanno un peso normale.
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