Stampa a rilievo chimico

Alcune tipografie elencano tra i loro servizi anche la “stampa a rilievo chimico”.

Peccato che sul web non ho trovato nessuna definizione e nessuna spiegazione di come viene realizzato il procedimento dal punto di vista tecnico.

Chiaramente si tratta di tecniche per cui ci sono scritte ed elementi grafici che emergono ad un livello superiore rispetto alla superficie stampata, ma sarebbe interessante conoscere qualche dettaglio in più.

Quando si parla di rilievo si pensa spesso all’embossing e al debossing, ossia a comprimere un foglio di carta di qualità tra due punzoni complementari, che permette a scritte o altri elementi grafici di emergere al disopra del resto della superficie, o sprofondare al disotto. Stampe di questo tipo possono essere eseguite senza l’uso dell’inchiostro. Si va dagli effetti più semplici, con un solo livello in rilievo, a quelli più artistici, dove si può modellare un vero e proprio bassorilievo.

Sul sito Bigliettidavisitauv si può vedere un filmato molto suggestivo che mostra i risultati di pregio che una tipografia professionale può ottenere. In questo caso l’effetto penso sia dovuto solo a una lucidatura aggiunta sul colore di sfondo o su scritte e forme ben precise. Il risultato finale è affascinante. Anche solo guardando il filmato uno inizia ad immaginare la sensazione tattile che si prova a maneggiare i biglietti da visita inquadrati. 

Ma il filmato si occupa soltanto di suscitare delle emozioni. Sarebbe interessante conoscere anche le tecniche che ci sono dietro. 

Il sito mostra i vari formati di biglietti da visita disponibili: tondi, ovali oppure quadrati o rettangolari ma con angoli arrotondati.

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