Platina Heidelberg
Il miglior articolo riguardante questa macchina è forse quello pubblicato dal blog Tipografia Portami Via.
La macchina venne costruita dal 1913 fino al 1970, in oltre 700 mila esemplari prodotti.
“Prima della rivoluzione digitale, la Heidelberg rappresenta la macchina da stampa definitiva, poiché completamente automatica, risparmia agli stampatori una notevole quantità di tempo e fatica, per questo è universalmente amata e venerata per la sua robustezza, durata e affidabilità”, dice il blog, che elenca tutti gli usi a cui poteva adattarsi.
Ancora oggi ne restano in circolazione molte, alcune mantenute in funzione da piccoli laboratori, altre esposte nei musei.
Un dettaglio caratteristico a prima vista è la scritta “Original Heidelberg”, che a quanto pare era anche un sistema di sicurezza della macchina, nel senso che se l’operatore si spingeva oltre quel cartello rischiava di rimanere schiacciato.
Il meccanismo che prelevava i fogli uno a uno e li metteva in posizione di stampa per poi prelevarli di nuovo e appoggiarli in orizzontale a lavoro eseguito si muoveva come le pale di un mulino a vento. Pertanto in inglese la macchina è conosciuta come windmill, appunto mulino a vento. In Italia qualcuno la chiamava mulinello, mentre sul post viene definita Stella.
Nella stessa pagina viene incluso anche un video di Youtube che mostra la macchina in azione, inquadrando senza parole gli innumerevoli dettagli che permettevano al meccanismo di funzionare (ciascuno dei quali era stato evidentemente progettato con cura da qualcuno) mentre il suono è costituito dallo sbuffare ritmico della macchina che lavora a vuoto (una pompa ad aria serviva per aspirare i fogli uno a uno quando la macchina era in funzione).
La Heidelberg ha prodotto altre macchine ben più complicate, come quelle per la stampa offset in quadricromia, usate solo nelle grosse tipografie.
Commenti
Posta un commento