Deberny & Peignot
Deberny & Peignot è stata una storica fonderia francese, nata nel 1923 dalla fusione tra la Peignot & Fils, fondata nel 1898, e la Deberny & Cie. Poi è confluita nella svizzera Haas negli anni Settanta, a sua volta unita con la Stempel negli Ottanta, finita poi nella Linotype che ora fa parte della galassia Monotype.
In italiano la fonderia non ha una voce su Wikipedia; ce l’ha solo in una manciata di lingue: inglese, francese, tedesco, olandese e suomi.
La pagina contiene una lunga lista di font prodotti dalla fonderia: tra questi Baskerville, inciso nel 1916 sulla base dei punzoni originali e soprattutto Univers.
Quest’ultimo venne disegnato da Adrian Frutiger nel 1957, ed è una pietra miliare nella storia della tipografia. Basato sullo stesso stile dell’Akzidenz-Grotesk, venne prodotto in un vasto assortimento di pesi e larghezze.
“L’Univers è stato una delle prime famiglie di caratteri a soddisfare il criterio che un tipo di carattere dovrebbe formare una famiglia di disegni coerenti e correlati”, dice Wikipedia. In passato c’erano enormi differenze tra un peso e l’altro, basti pensare al Gill Sans, oppure venivano scelti nomi diversi a seconda del peso, come per il Franklin Gothic.
L’Univers venne concepito fin dall’inizio per avvantaggiarsi della nuova tecnologia della fotocomposizione, settore in cui la fonderia era leader, ma venne realizzato anche in versione metallica e sotto forma di matrici per Linotype e Monotype.
Una ricca collezione di specimen dei caratteri prodotti dalla fonderia Deberny & Peignot si può vedere sul sito di Luc Devroye.
Ci siamo già imbattuti nel nome di Peignot su questo blog: il font che porta il suo nome è quello usato per il logo e per la grafica di Superquark. È stato disegnato nel 1937 da Adolphe Mouron Cassandre.
Il nome della fonderia è collegato con quello della Lumitype, la macchina per la fotocomposizione con la quale per la prima volta è stato stampato un intero libro. Inventata da due ingegneri francesi, commercializzata grazie ad un’azienda americana, tornò in Europa proprio grazie alla Deberny e Peignot prima della fine degli anni Cinquanta.
Di tutto ciò si sa ben poco: Wikipedia dedica a questo prodotto articoli solo in francese (molto dettagliato), tedesco e olandese.
La macchina serviva per imprimere su pellicola o carta fotografica i testi battuti sulla tastiera grazie a dei raggi di luce che venivano fatti passare attraverso una finestrella sulla quale compariva la forma della lettera in trasparenza. L’intero font era realizzato su un disco. Anzi, un disco poteva ospitare varie versioni diverse dello stesso tipo di carattere, disposte in varie file concentriche. La foto di uno dei dischi Lumitype con un lavoro di Frutiger è stata pubblicata su Tumblr. L’oggetto veniva prodotto verso la metà degli anni Cinquanta.
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