Font criptati e macchine fotocompositrici Compugraphic

Dice l’articolo di Wikipedia in inglese dedicato alla Compugraphic che i font di alcune delle sue macchine compostrici erano “encrypted to the individual machine”, ossia, credo, criptati per potere essere usati soltanto su una macchina specifica. 

Il discorso arriva a quel punto quando si parla della 8600 Crt, presentata come dispositivo di output del Modular Composition System. 

Trattandosi di informazioni per specialisti, che riguardano tecnologie ormai obsolete, i dettagli non interessano a nessuno, e infatti l’articolo non fornisce le date in cui vennero lanciati i prodotti di cui si parla di volta in volta, che comunque non hanno voci dedicate sul sito.

Il blog Graphic Notes nomina la 8600 e la 8400 ricostruendo la storia della fotocomposizione. I font potevano essere caricati da floppy disk da 8 pollici, dice il sito. La dimensione poteva essere variata tra i 5 e i 120 punti, con incrementi da mezzo punto. La sigla Crt sta per tubo catodico: a differenza delle macchine fotocompositrici precedenti, che avevano bisogno di una matrice nella quale doveva fisicamente passare il raggio di luce per proiettare il profilo delle lettere sulla carta fotografica, sulle macchine di questo tipo era un tubo catodico che ricostruiva la forma delle lettere sulla base delle informazioni memorizzare sul disco per proiettarle poi sulla carta fotografica.

L’articolo non accenna a tecniche di crittografia.

Secondo Wikipedia era normale che i file coi font venissero criptati, fino a quando non è emerso il desktop publishing grazie ai personal computer.

Non è facile trovare qualcuno che racconti di quale anno stiamo parlando. Per fortuna c’è Prepressure che risolve il problema in una sola riga, nominando la 8600 Crt nella pagina dedicata all'anno 1980. Dice il sito che la compagnia arrivò tardi sul mercato con questo prodotto, e dovette licenziare 250 dipendenti.

La pagina dedicata a quest’anno è dominata da una bella immagine d’epoca della Comp/Edit 5618 che faceva parte dell’ultima famiglia di Am Varityper: display da 40 righe, possibilità di collegarla al modem, doppio floppy disk, 80k di ram programmabile.

In effetti Compugraphic, fondata nel 1960, tirò avanti fino all’87, prima di essere acquistata da Agfa e sparire dal mercato l’anno dopo.

L’azienda era attiva dal 1960. Tra gli ultimi prodotti citati da Wikipedia, un hardware che permetteva di manovrare una macchina fotocompositrice usando un semplice pc Macintosh.

Ben pochi font di Compugraphic erano disegni originali. Myfonts non ne indica nessuno, Identifont il Cg Symphony, ora di Monotype. 

Fonts In Use collega parecchi font al nome di Compugraphic. Il più segnalato è l’Anzeigen-Grotesk/Neue Aurora IX, del 1943 (17 anni prima che nascesse l’azienda), che è stato prodotto anche da Urw, Linotype, Monotype, Bertold, Haas e altre. Il sito non distingue tra le varie versioni, quindi il conteggio degli usi è cumulativo.

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