Ghostscript e Urw
Ghostscript è un programma in grado di aprire documenti nel formato PostScript della Adobe o in Pdf.
I font in questione sarebbero stati disegnati in maniera tale da avere le stesse metriche di alcuni dei principali font commerciali in circolazione, in maniera tale da essere usati al loro posto per visualizzare dei documenti nel caso in cui l’utente non fosse in possesso dei diritti per usare i font originali.
L’enciclopedia online fornisce una lista di due diversi pacchetti di font forniti col programma.
In teoria il software è gratuito, ma non ho trovato sul web un sito affidabile che permetta di esaminare i font separatamente senza procedere all’installazione.
Alcuni font Urw si trovano qua e là, ma non tutti quelli indicati.
La fonderia ha ben 578 famiglie di font in download a pagamento su MyFonts.
Basata in Germania, era conosciuta col nome di Urw++ dal 1996 all’anno scorso. Ora è di proprietà della Monotype.
La sua storia inizia nel 1971. Wikipedia parla anche di sviluppo software per il sistema Chromacom inventato da Rudolf Hell, precursore delle stampanti a matrice di punti e dei fax e ancora oggi in uso tra alcuni radioamatori.
Negli anni Settanta Urw collaborò con la Itc per la digitalizzazione dei suoi font, che doveva essere fatta diversamente per ciascuno dei sistemi di fotocomposizione in uso all’epoca.
La frase che dice che Urw “è conosciuta per avere reso disponibili alcuni font alla community open source” è taggata “citation needed”.
Probabilmente il fatto che i font in questione siano spariti dal web è collegato con una causa legale intentata dalla Monotype nel 1995, riguardante il dettaglio che alcuni font avevano le prime tre lettere in comune con i font Monotype che dovevano andare a sostituire. E questo è punibile dalla legge come pratica sleale nei confronti dei marchi di fabbrica (invece i parametri dei singoli font non possono essere coperti da brevetto secondo le leggi amerricane).
Numerose aziende si sono rivolte alla Urw per il disegno dei loro font e marchi aziendali, ma anche in questo caso su Wikipedia c’è l’etichetta “citation needed”.
Alla fonderia tedesca sono dedicati articoli in una manciata di lingue (inglese, tedesco, francese, portoghese e altre 3) ma non nella versione italiana dell’enciclopedia online.
La sede dell’azienda è ad Amburgo, in Germania.
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