Il Kalender di Gutenberg non è un calendario

Tempo fa avevo trovato scritto da qualche parte che il font usato per i primi lavori stampati da Gutenberg sarebbe conosciuto dagli studiosi con il nome di Donatus-Kalender (o con la sigla Dk). Il nome deriva da alcune delle opere nelle quali venne usato: una era una grammatica latina scritta da un tale Aelius Donatus, vissuto nel quarto secolo; l’altra era un non meglio precisato calendario. Avevo cercato inutilmente sul web, senza trovare materiale pertinente. A quanto pare nessuno si è soffermato su questo dettaglio, almeno in italiano e in inglese.

Adesso mi è arrivata la segnalazione da parte di un lettore: il kalender in questione non sarebbe affatto un calendario come lo conosciamo noi, bensì sarebbe una pubblicazione mensile che la Chiesa distribuiva nel Sacro Romano Impero. Si tratterebbe di “un documento di 6 pagine fronte/retro scritte in tedesco in cui si invitavano i Signori dell’Impero a prepararsi alle crociate contro gli ottomani”.

Purtroppo, dice il lettore, apparentemente non si trovano immagini online del documento. Faccio altre ricerche sul web per cercare conferma, partendo un po’ scoraggiato, e mi imbatto addirittura... nel documento completo! Quella che sarebbe l’unica copia esistente infatti è stata fotografata pagina per pagina e può essere scaricata gratuitamente in pdf dal sito della World Digital Library.

La copia, appartenuta all’umanista quattro-cinquecentesco Konrad Peutinger si trova nella libreria di Stato della Bavaria. È inserita in una elegante copertina rossa col titolo Eyn manung der cristenheit widder die durken. Amichevolmente viene chiamata Turkenkalender, ossia calendario turco.

La didascalia presente sul sito spiega perché: dopo la cattura di Costantinopoli da parte dei Turchi sotto il sultano Mehmed II il 29 maggio 1453 numerosi scrittori europei chiamarono i governanti a difendere la Cristianità. Il primo pamphlet politico in lingua tedesca su questo argomento fu stampato da Gutenberg col titolo “Un ammonimento alla Cristianità contro i turchi”, ed è suddiviso secondo i 12 mesi (lunari?) dell’anno 1455: “Dopo una preghiera introduttiva – scrive il sito della biblioteca – per ciascuno dei mesi il calendario esorta un principe clericale o secolare a resistere ai turchi”. 

Quindi il documento non è né un calendario, né una pubblicazione mensile, ma un opuscolo dalla struttura un po’ insolita. 

Aprendo la copertina rigida, si scopre che i fogli sono protetti da una custodia suddivisa in quattro triangoli convergenti al centro e coperti da un quadrato viola.

Aprendo questi quattro spicchi vengono fuori i fogli, che non sono rilegati alla copertina, e forse neanche tra di loro.

In ogni pagina ci entrano una ventina di righe di meno di quaranta caratteri. Il font è della stessa grandezza per i titoli e per il testo. Normalmente sarebbe classificato nella categoria blackletter, ossia lettera nera, ma la pagina è molto meno cupa e monotona di quanto ci si potrebbe aspettare. Infatti è ricchissima di pennellate rosse, evidentemente aggiunte a mano. Ogni maiuscola ha il suo tratto verticale o obliquo in rosso che la evidenzia. I nomi dei mesi sono barrati in rosso (una linea orizzontale a mezza altezza che attraversa tutte le lettere). Inoltre in un paio di casi ci sono anche grandi capolettera rossi alti due righe (anche questi aggiunti a mano, credo).

Il testo dovrebbe essere in tedesco. Io non ne capisco una parola, ma noto che i nomi dei mesi non corrispondono nello spelling a quelli del tedesco moderno (leggo Mercze e Apprille invece di Marz e April) oppure non somigliano neanche ai nomi dei mesi moderni. Talvolta hanno qualcosa in comune con gli antichi nomi dei mesi indicati in un’apposita tabella di Wikipedia: là dove è scritto Herbstmant probabilmente si intende quello che sull’enciclopedia viene chiamato Herbstmonat, mese autunnale. Secondo Wikipedia lo stesso nome poteva essere usato per il periodo che va da settembre a novembre. Nel caso di Gutenberg, è limitato al solo mese di ottobre.

In altri casi i nomi non hanno nulla in comune con quelli indicati da Wikipedia.

Gli stessi nomi compaiono in un documento la cui foto è stata caricata su Wikimedia col titolo “Die Donat-und-kalender type”, anche questo attribuito a Gutenberg. Qui si vede un documento di due pagine che mi pare incompleto sulla destra, in cui i nomi dei mesi sono esterni al testo, sulla sinistra. Sono gli stessi nomi, ma il testo che accompagnano è completamente diverso, e più breve, tre righe per mese. Il documento si trova nella biblioteca pubblica di Boston. Al momento non ho ancora visto se ne viene raccontata la storia da qualche parte.

Una curiosità sul sito della Wdl rende l’idea delle difficoltà nella comunicazione a distanza dei secoli passati: la notizia di una vittoria sul nemico a cui si accenna nel testo venne annunciata ai tedeschi con una lettera di papa Nicola V datata 25 ottobre del 1454, destinata alla Dieta di Francoforte. La lettera non arrivò in tempo, e venne invece letta all’assemblea delle città che si tenne, sempre a Francoforte, il 6 dicembre, quando era passato oltre un mese dalla data in cui era stata scritta. 

Per quanto riguarda i fogli che compongono il documento di Gutenberg, è vero che si tratta di sei, da due facciate ciascuno, ma le ultime tre facciate sono rimaste bianche: quindi le facciate con testo stampato sono solo nove.

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