Fontef su Fontstand

La pagina di Fontstand dedicata alla lista di font, di default è ordinata in ordine cronologico. Di solito mostra soltanto la A maiuscola affiancata da quella minuscola in ciascuno dei font che vengono caricati. Sempre che siano indirizzati a chi usa l’alfabeto latino. In caso di alfabeto arabo viene mostrata solo la lettera tha, che è a forma di barchetta sovrastata da tre puntini messi a piramide. A volte la forma in basso tende ad essere simmetrica, con entrambe le estremità curvate in alto, in altri casi l’estremità di destra è rettilinea e verticale mentre quella di sinistra è curvata.

Oggi la seconda riga della pagina e parte della prima e della terza sono occupate da font caricati dalla fonderia Fontef, che evidentemente si rivolge a chi usa l’alfabeto ebraico. Quindi l’anteprima mostra soltanto la lettera aleph. Tutte queste versioni diverse della stessa lettera rendono un’idea degli stili diversi che si possono applicare disegnando questo alfabeto. Da un lato c’è il font chiamato Hadassah Friedlaender che è quello che più si avvicina ad un serif: qui entrambe le asticciole che si separano dall’asta principale obliqua sono terminate da un tratto molto spesso, orizzontale. Il Narkiss Hadash invece è il font che più si avvicina ad un sans serif svizzero, a giudicare da questa anteprima. In mezzo ci sono delle situazioni intermedie: il Narkissim ha tratti molto calligrafici, e quelli piccoli sono curvati alle estremità per formare delle grazie. Il Narkiss Text curva solo il trattino superiore, mentre aumenta leggermente lo spessore di quello inferiore verso l’estremità. L’Asaf pure aumenta di poco il tratto inferiore, ma senza arricciarlo in punta. Il Pauza ha gli spigoli arrotondati. Il Narkiss Tam direi che è un sans molto pesante (black). I più originali della serie però sono lo Shablona e il Liebling.

Nel primo la aleph è uno stencil composto di tre tratti separati, tutti rettilinei. Il tratto principale è comunque una barra obliqua, segno distintivo, e se uno conosce le lettere di questo alfabeto riconosce facilmente di che lettera si tratta, anche se è disassemblata.

Il Liebling invece è un sans sottile nel quale manca proprio il concetto di barra obliqua. Qui il trattino di sinistra diventa un’asta verticale che va da sotto a sopra; dall’estremità superiore parte una specie di semicerchio che va a toccare terra in basso a destra; a metà di questo semicerchio parte il trattino che termina in verticale puntando verso l’alto, che è il tratto più consueto di tutta la lettera.

La didascalia dello Shablona dice che gli stencil sono stati, nel recente passato, molto popolari tra artigiani e militari; il font in questione si ispira a caratteri trovati nelle zone industriali di Tel Aviv.

Il Liebling invece viene dichiarato ispirato ad alcune interpretazioni dello stile internazionale in uso a Tel Aviv negli anni 30. È disegnato in sette pesi, senza italici, e contiene anche forme di lettere alternative.

Fontef è una fonderia basata a Tel Aviv, fondata nel 1994. La squadra è composta di due persone, uno è un noto disegnatore di caratteri israeliano, l’altro ha studiato all’Aia nel 2016. Disegnano lettere ebraiche, arabe e latine. Al momento su Fontstand ci sono 10 font disegnati da loro, e tutti mostrano la aleph in anteprima.

Su FontStand sono stati caricati 1967 font in tutto. Un pulsante in home page permette di selezionare rapidamente i font sulla base degli alfabeti supportati: latino, arabo, cirillico, greco, armeno, indico, ebraico, cinese, hangul, giapponese e tai. Per ciascuno di questi poi si possono scegliere codifiche o linguaggi ben precisi. Per l’alfabeto latino abbiamo tre codifiche (Europa centrale, occidentale e baltica) e una lunga lista di lingue, preceduta dalle più comuni: inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo. I font che supportano gli accenti italiani sono ben 1801, ossia la stragrande maggioranza (le lettere italiane fanno parte del blocco latino di base di Unicode, e possono essere assemblate in automatico con estrema facilità).

L’alfabeto ebraico viene usato solo per la lingua ebraica. Questo filtro restituisce soltanto 30 font, di cui gran parte prodotti da Typoteque. Alcuni (prodotti da altre fonderie) mostrano nell’anteprima le lettere latine). Inspiegabilmente mancano tutti quelli che abbiamo visto caricati da Fontef. O il motore di ricerca interno non è ancora stato aggiornato, o i font non sono stati caricati secondo i parametri corretti.

Tra i 30 font ebraici che vengono filtrati dal sito, ce n’è anche uno che mostra nell’anteprima la forma corsiva della lettera, che invece di somigliare ad una X si compone di due parti separate che somigliano alle lettere latine Ic. La famiglia si chiama Manu Hebrew, è stato realizzata da Typoteque e si compone di 4 font: oltre a quello visualizzato nell’anteprima, chiamato Informal, ce n’è un altro in cui le lettere, con le stesse forme, sembrano disegnate con un pennarello molto spesso (su tracciato diverso) e si chiama Emphasis; poi c’è il Formal, dove le lettere hanno la forma consueta delle stampatelle; infine c’è il Symbol, che è un dingbat composto di vari disegni realizzati a mano che possono essere combinati specialmente con l’Informal (home, wi-fi, documento, lucchetto, e-mail, fumetto, ombrello, stelle, fulmini, eccetera).

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