Italico con maiuscole romane

La parola corsivo può avere due significati. Da un lato si riferisce alla calligrafia rapida in base alla quale le lettere vengono tracciate sommando vari tratti curvi che si uniscono l’uno all’altro, in maniera tale che non ci sono spazi vuoti tra una lettera e l’altra ma solo tra una parola e l’altra. In questo caso si contrappone allo stampatello, dove le lettere vengono tracciate separatamente una dall’altra e non vengono quasi mai a contatto. In senso tipografico invece con la parola corsivo ci si riferisce ad un particolare tipo di caratteri stampatelli, nel quale le lettere sono inclinate verso destra. In questo caso si parla di corsivo aldino, perché venne messo a punto nella tipografia di Aldo Manuzio all’incirca nel 1500, o italico, proprio perché venne inventato in Italia (da cui l’abbreviazione ctrl+i che serve per attivarlo nei moderni software di videoscrittura).

Col passare del tempo l’uso del corsivo italico è stato codificato, per cui Wikipedia elenca tutta una serie di situazioni nelle quali ci si aspetta che le parole all’interno di un testo scritto in carattere tondo (o regular) siano scritte in caratteri aldini: quando bisogna mettere in evidenza una certa parola per aggiungere enfasi, quando si sta citando il titolo di un libro, il nome di una nave, la testata di un giornale, eccetera eccetera.

In realtà in origine questo stile non era stato pensato per essere mischiato col tondo, ma per l’impaginazione completa di libri di piccolo formato. Per cui non è stato disegnato semplicemente inclinando l’asse delle lettere, ma concependo le lettere in maniera completamente diversa, ispirandosi alla scrittura a mano che era diffusa tra alcuni umanisti dell’epoca. Così non ci sono grazie alla base di lettere come m e n, ma il tratto si arriccia come nella scrittura a mano; la f è sinuosa e scende sotto la linea di base; la e perde lo spigolo; la a è ad un solo livello; e così via. Queste convenzioni si sono mantenute nel corso dei secoli, per cui anche i corsivi moderni vengono disegnati nella scia di questa tradizione.

In un primo momento l’italico era stato previsto soltanto per le lettere minuscole. Per le maiuscole si usavano le lettere romane, come si può vedere nelle pagine stampate da Aldo Manuzio agli inizi del sedicesimo secolo. Normalmente oggi un qualsiasi font italico prevede delle maiuscole inclinate in avanti. Ma c’è qualche eccezione.

L’Itc Novarese, disegnato dal noto disegnatore italiano nel 1978 (per Haas Type Foundry, dice Identifont) ancora oggi, in digitale, ha solo le lettere minuscole inclinate mentre le maiuscole sono romane. Tra l’altro, l’inclinazione delle aste è comunque poco pronunciata, non sappiamo se per motivi estetici o per limitazioni derivanti dalle macchine per la composizione in uso negli anni Settanta.

Fonts In Use segnala una decina di usi di questo font, molti in stile tondo ma qualcuno nella versione italica.

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