Quotidiano fine anni 60

Una rivisitazione dell'impaginazione di un quotidiano anni 60 realizzata con font moderni presi da Google. Per il titolo Alfa Slab One al posto del Karnak, per il sommario Stint Ultra Condensed al posto dello Stymie, per il testo Arbutus Slab al posto dello Ionic.

 

Ho trovato una vecchia copia del quotidiano romano il Tempo risalente al 1969. Si parlava di una delle missioni sulla luna. Ovviamente mi sono soffermato sulla forma delle lettere, più che sul contenuto. Ho passato un po’ di tempo con i siti di riconoscimento automatico, ho smanettato un po’, girato qua e là e alla fine il risultato è questo.

Prima di tutto, si variava molto per quanto riguarda la scelta dei font per i titoli. Non essendoci la possibilità di impaginare in maniera dinamica e aggiungere tabelle, etichette e immagini a colori, si sceglievano font diversi a seconda delle esigenze. L’articolo che mi è capitato davanti aveva un titolo composto con uno slab nero con una a strana: ad un solo livello, con grazia soltanto in basso.

Dopo un po’ di girovagare, FontMoose mi segnala il Karnak Pro, che ha una a che corrisponde alla descrizione. La scheda su MyFonts dice che è basato sul lavoro di Robert Hunter Middleton, digitalizzato sui disegni originali della Ludlow, risalenti al 1931-1942.

Il sommario sottostante è pure a caratteri slab, ma diversi: tra le altre cose, si segnala una a a doppio livello dalla forma insolita, con la parte inferiore circolare e quella superiore tagliata quasi in verticale. Le grazie rettangolari sono spesse quasi quanto l’asta. L’estremità della e termina come fosse Helvetica.

Dopo varie ricerche arrivo allo Stymie, un classico di Morris Fuller Benton, datato 1931. E anche qui con i tempi ci siamo.

Il testo della pagina apparentemente mi stupisce soltanto per le sue dimensioni: è piccolissimo secondo gli standard moderni. 20 righe occupano 5,6 millimetri in altezza, che equivale a un’interlinea di 8 e qualcosa (poteva essere 7,5 se all’epoca erano ancora in uso i punti Didot).

Però i conti non tornano: impaginando in corpo 8 un testo in Times New Roman, o anche in Garamond, in ogni riga ci entrano molte più parole (lì ogni colonna era larga 44 millimetri, di cui un millimetro a destra e uno a sinistra venivano lasciati come distanza dal testo). È evidente che il carattere era molto più largo di quelli che conosciamo noi.

Partendo da questa considerazione arrivo al News 701 Std Roman della Bitsteram. Che è incoraggiante per via del nome: si riferisce alle notizie, e io sto esaminando un giornale; ed è soltanto un numero, quindi dovrebbe risalire ad un’epoca in cui non veniva data molta importanza al nome del prodotto, visto che la tipografia era solo per gli addetti ai lavori.

Myfonts non riporta nomi e date. Identifont collega questo carattere al Monotype New Clarendon e allo Ionic No.5 (“Il primo del Linotype’s Legibility Group di caratteri disegnati per l’uso nei giornali”, 1922, Chauncey H. Griffith).

I numeri del New Clarendon non corrispondono a quelli che vedo sul giornale, quelli del 701 sì. Dello Ionic il sito non ha l’anteprima.

C’era qualcosa di simile al Clarendon su Google? Ma certo! L’Arbutus Slab! Provo ad impaginare un testo con questo font, ed effettivamente occupa molto più spazio in orizzontale, a parità di corpo (che dovendo risparmiare carta sarebbe una caratteristica negativa; per questo motivo era stato inventato il Times New Roman, appunto).

Mi muovo dentro Google alla ricerca di qualcosa con cui impaginare un finto quotidiano degli anni Sessanta. La proposta che più si avvicina è questa. Per il testo dell’articolo Arbutus Slab, di Karolina Lach, e qui non ci piove. Per il sommario, direi uno Stint Ultra Condensed, in mancanza di meglio (purtroppo le grazie perfettamente rettangolari sono fuori moda, e lo Stint è disponibile solo in versione strettissima o larghissima). E per il titolo? Sono costretto a ripiegare sull’Alfa Slab One. Che ha le grazie rettangolari come si facevano una volta, ma ha pure tanti tocchi moderni, come l’estremità inferiore della e tagliata in verticale.

Colonne di testo strette, righe verticali di separazione ravvicinate, righe orizzontali a dividere il titolo dal testo. Per dare un effetto invecchiato al tutto, è essenziale ingiallire lo sfondo della pagina. 

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