Scrittura mongola

La scrittura mongola ha dato parecchi grattacapi agli informatici perché si sviluppa in verticale: e siccome i principali software sono progettati per mettere le lettere una dietro l’altra in orizzontale, da sinistra a destra o da destra a sinistra, ecco che le digitalizzazioni delle forme delle singole lettere di questo alfabeto sono spesso inutilizzabili.

Microsoft fornisce coi suoi software il Mongolian Baiti, che come dice il nome contiene le forme delle lettere dell’alfabeto mongolo. Però se inserite come caratteri speciali in un normale programma di videoscrittura, queste si dispongono in orizzontale da sinistra a destra. E quindi neanche si può usare lo stratagemma di scrivere in orizzontale e poi ruotare il foglio, perché siccome le colonne si leggono da sinistra a destra il loro ordine risulterebbe invertito.

Wikipedia mostra una foto di come sarebbe la home page del sito scritta in lingua mongola se la visualizzazione fosse stata implementata in maniera corretta: i menu sulla sinistra, poi una colonna con in verticale il titolo dell’articolo, poi le colonne con il testo dell’articolo, da sinistra a destra.

In realtà l’alfabeto mongolo non si usa neanche in Mongolia: nel 1946 è stato introdotto l’alfabeto cirillico, per cui anche Wikipedia in mongolo, mn.wikipedia.org, è impaginata usando le lettere cirilliche. Quest’alfabeto viene ancora utilizzato nella mongolia interna, dove è in uso una variante più obsoleta della lingua nazionale: in effetti le regole che stanno dietro l’uso di questi caratteri si adattano molto più a ortografia, morfologia e grammatica dell’antica lingua mongola. “Non sarebbe fuorviante affermare che con scrittura mongola in realtà si intende qualcosa di simile a quello che il latino è per l’italiano, anche in riferimento all’insegnamento a scuola, dove la scrittura mongola costituisce una materia a sé stante”, dice Wikipedia. 

L’alfabeto mongolo deriva dal vecchio alfabeto uiguro, che pure era scritto in verticale. La lingua uigura esiste ancora oggi, ed è parlata da circa otto milioni di persone, ma viene scritta con lettere latine, cirilliche, arabe o miste (che chissà che significa).

Secondo la scheda di Wikipedia in inglese la scrittura mongola si sarebbe sviluppata a partire dal 1204 circa, ma nell’articolo questa data non compare mai. Si parla invece del linguaggio mongolo in uso dal settimo e ottavo secolo.

Sul web si trovano molte immagini degli antichi manoscritti in caratteri mongoli, qualche opera realizzata da qualche artista, tatuaggi, magari foto scattate a qualche studente intento a tracciare colonne di testo mettendo uno dopo l’altro questi antichi caratteri con carta e penna. L’oggetto più curioso che ho trovato è una cravatta, in vendita a una trentina di dollari, con scritte mongole in colore azzurro su uno sfondo di svastiche decorative concatenate (nulla a che vedere col nazismo, ovviamente: la svastica è un antico simbolo usato da secoli nella produzione artistica asiatica e nelle religioni).

Cosa dice la scritta sulla cravatta? Non c’è modo di saperlo, se non mettendosi a studiare. Il sito, in inglese, specializzato nella vendita di oggetti ispirati al folklore mongolo (borse, gioielli, vestiti, strumenti musicali, selle da cavallo, eccetera), non fornisce nessuna informazione in proposito.

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