Alfabeto samaritano
L’alfabeto samaritano è un abjad che venne usato dai samaritani “dell’epoca biblica” per scrivere in lingua ebraica, aramaica-samaritana e araba.
Su Wikipedia in italiano c’è un
breve articolo che lo riguarda, con varie immagini raffiguranti testi
scritti usando questo sistema. Tra gli altri, c’è
anche una scannerizzazione di un brano della Genesi pubblicato da
Jean Morin nel 1641 in latino con testo samaritano a fronte: il primo testo stampato che ha proposto in Occidente questa forma di scrittura.
I font samaritani sono soltanto due, entrambi a pagina 76 del secondo volume (160 del file consultabile su BibliotecaBodoni). Uno è in dimensione Silvio, l’altro in Soprasilvio (che dovrebbero corrispondere a qualche misura tra i 13 e i 17 punti tipografici; sul web mancano tabelle con le definizioni precise).
La pagina è inserita tra quella dedicata all’alfabeto Siro-Estrangh. (un solo font) e l’unica dedicata all’arabo (due font: Silvio e Testo, ossia tra i 13 e i 18 punti).
I due testi in samaritano cominciano con le stesse parole: secondo un pdf scaricabile dal sito della British Library si tratta della Lord’s Prayer, ossia il Padre Nostro. Si possono così confrontare tra di loro le varie lettere che sono strutturate in maniera completamente diversa tra di loro. La seconda lettera a partire da destra, nella prima versione è formata da un archetto che poggia su un tratto verticale, mentre nella seconda ha una forma triangolare che poggia su un lato obliquo. L’ultimo carattere a sinistra della prima riga, nel primo font sembra uno scarabocchio mentre nel secondo è formato da tre triangolini pieni. Un carattere che nel primo font ha tre gambe verticali e un’architrave in alto, nel secondo font è inclinato sulla destra e ha due archetti in alto.
Anche sul famoso specimen di Caslon sono presenti un paio di righe in samaritano, e, guarda un po’, si tratta dello stesso testo riportato da Bodoni, anche se la forma delle lettere mi pare più barcollante. La dimensione lì è pica, che dovrebbe corrispondere a 12 punti.
Nel pdf della British Library si fa un’ipotesi a proposito delle dimensioni dei caratteri di Bodoni: il Silvio sembrerebbe essere un font da dodici punti montato su un corpo da quattordici.
Si tratta di un testo specialistico, quindi si va avanti per pagine e pagine esaminando le forme delle varie lettere e altri esempi di stampe d’epoca.
La voce di Wikipedia in italiano dedicata all’alfabeto samaritano non inserisce nessun accenno a Unicode, né alla forma delle singole lettere.
La voce in inglese, invece, inserisce l’intero blocco, con tanto di tabella delle corrispondenze per ciascun simbolo, con la controindicazione che sul mio computer non visualizzo nulla se non i quadrati con all’interno il numero del codice corrispondente (il blocco va da u+0800 a u+083f).
Il fatto è che Wikipedia non si appoggia ad un font esterno, ed evidentemente sul mio computer non è installato nessun font contenente il blocco in questione.
All’epoca di Bodoni o di Caslon tutto lo sforzo di produzione era teso a realizzare lo stesso tipo di carattere latino in innumerevoli dimensioni diverse. Anche per il greco c’era una vasta scelta. Dopodiché si lavorava agli alfabeto “esotici”, in poche versioni, molti dei quali erano riservati ai “dotti”, cioè a coloro che dovevano trascrivere antichi manoscritti in lingue ormai scomparse. Quindi si trovano gli alfabeti samaritano ed etrusco, e non si trova nulla di cinese, irrealizzabile all’epoca. Invece al giorno d’oggi lo sforzo è quello di rendere compatibili i computer con i principali sistemi di scrittura in uso nel mondo. Quindi col sistema operativo vengono installati di default font compatibili con gli ideogrammi cinesi, ma non col samaritano antico. Vero che alcuni software forniscono anche il Segoe Historic, che contiene anche geroglifici e i simboli della scrittura cuneiforme, ma a quanto pare il blocco samaritano risulta mancante.
La scheda di Wikipedia dice che l’alfabeto samaritano è stato in uso tra il 600 avanti Cristo e oggi (“present”). Che è un’ipotesi un po’ ottimistica. Gli ebrei hanno adottato nel secondo o primo secolo avanti Cristo l’alfabeto tuttora in uso. La Samaria fa oggi parte della Cisgiordania, quindi si scrive anche in arabo.
Come ebraico e arabo, il samaritano si leggeva da destra a sinistra.
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