Ancora sul Romain Du Roi: l’ergot

Ho trovato sul web un Pdf di 38 pagine che contiene parecchio materiale interessante sul Romain Du Roi, il carattere tipografico progettato sul finire del Seicento per la stamperia regia in Francia. Il file è stato preparato da un designer italiano per un seminario che si è tenuto nel 2013.

Le tavole con tutte le lettere inserite in una griglia di quadrati grandi (8x8 per le maiuscole) risultano firmate da Louis Simonneau e datate 1695. Sono otto: quattro con linee di costruzione per maiuscole, minuscole, maiuscole oblique e minuscole oblique; le altre quattro senza linee di costruzione, con tratto riempito di nero.

I riquadri delle maiuscole sono 24: manca la W, mentre I e J sono racchiuse nello stesso riquadro. Nel tabellone delle minuscole troviamo 24 riquadri di grandezza standard (anche qui i e j sono nello stesso riquadro, ma la s è presente in due versioni (c’è anche quella lunga). La m è contenuta nell’ultima riga, in un riquadro più grande rispetto agli altri. Seguono due legature (ae e oe) e la &.

Esistono poi altri schemi delle varie lettere, più dettagliati nel senso che ognuno dei quadrati è diviso in 6x6 quadretti. Alcune risalgono al 1704 e potrebbero essere attribuite a Simonneau, altre al 1716. Raffigurano due maiuscole consecutive affiancate (A-B, C-D, E-F) nella loro versione tonda. Lo schema è poi ripetuto con quella obliqua: le coordinate dei punti non vengono prese in maniera ortogonale, come si farebbe oggi, ma anche la griglia di sfondo risulta obliqua.

Nel Pdf vengono sovrapposti i disegni originali con gli ingrandimenti delle lettere che entrarono poi in uso effettivo. Alcune lettere sono rimaste fedeli ai progetti, altre invece si discostano rispetto all’idea iniziale: ad esempio la g, che quando è stampata ha l’occhiello superiore più grande e quello inferiore più allungato rispetto all’idea originaria.

I progetti delle minuscole vennero incisi da un certo Rochefort, e differiscono in parte sia dai primi schemi di Grandjean, sia dalle lettere che vennero effettivamente realizzate.

La prima caratteristica che io ho notato in questi caratteri riguarda il fatto che la parte superiore di i ed l (elle minuscola) è simmetrica rispetto a quella inferiore, e quindi anche rispetto all’asse verticale, una caratteristica che non si trova al giorno d’oggi nei font moderni (in cui queste lettere hanno solo una grazia protesa a sinistra). Invece sul web c’è un certo dibattito per quanto riguarda una grazia che spunta circa a mezza altezza dall’asta della l minuscola protendendosi a sinistra.

A quanto pare, questo dettaglio in francese si chiama ergot o sécante.

Una teoria che circola è che si trattava di un segno caratteristico pensato apposta per riconoscere al volo i documenti stampati dalla tipografia regia, la sola autorizzata a usare i caratteri di questo tipo. Qualcuno l’ha contraddetta affermando che non c’era il divieto di realizzare caratteri simili a questo.

Si dice anche che quella caratteristica compariva anche in qualche calligrafia blackletter (il FleishmannGothic è un blackletter moderno che riprende questo dettaglio).

Per me la teoria più probabile è che si sia trattato di una necessità per distinguere la elle minuscola dalla I maiuscola, considerando appunto il fatto che la parte superiore della l era simmetrica proprio come quella della I. Lo stesso problema si pone al giorno d’oggi per molti sans-serif, vedi l’Arial, e spesso si decide di non risolverlo (e in passato qualcuno ne ha approfittato sul web per creare degli account fake: se uno vuole farsi passare per qualcuno che si chiama Original, può chiamarsi OriginaI, con la I maiuscola finale; se nel font usato dal sito elle e I maiuscola sono indistinguibili, un osservatore distratto non si accorge dell’imbroglio e attribuisce a Original una frase detta da OriginaI). 

L’Old English ha una punta che si allunga a sinistra a partire dalla I, ma in quel caso non è per evitare confusione visto che non ci sono lettere simili, ma semplicemente per abbellirne la forma.

Ci sono vari font digitali che hanno l’ergot sulla l: uno è LaPolice, ispirato proprio ad un’imitazione del Romain Du Roi realizzata già ai tempi in cui uscì l’originale. Oppure vengono segnalati il Bluu (con ingombranti grazie triangolari) o il Rameau (dal contrasto molto marcato, ispirato a un testo manoscritto del 1797).

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