Disegnare la I del Romain Du Roi con FontForge
In questo caso la proporzione è di 10 e mezzo al disopra della linea di base, e quattro e mezzo sotto.
Quindi è chiaro che in termini assoluti la larghezza dei quadrati che vediamo negli schemi delle minuscole non è la stessa di quella che vediamo nelle maiuscole. Se otto delle maiuscole equivalgono a 10 e mezzo di quelli delle minuscole vuol dire che sono larghi il 76%.
Comunque, in FontForge possiamo disegnare in proporzioni diverse maiuscole e minuscole, e poi moltiplicare queste ultime per 0,76 (o moltiplicare le prime per 1,31).
Cominciamo dalle maiuscole. Visto che ogni quadrato è diviso in sei quadretti possiamo immaginare, per semplicità di calcolo che ogni quadretto valga 20 unità di FontForge e ogni quadrato 120. L’altezza della maiuscola, otto quadrati, sarebbe 960 unità.
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La I del Romain Du Roi, ricostruita in FontForge nelle proporzioni originali |
Occupiamoci della I. L’estremità sinistra della grazia inferiore è a due quadretti dall’inizio del quadrato, ossia x=40 (e y=0). Lo spessore sull’estremità è di un quadretto, quindi y=20. L’inizio del raccordo è a un quadretto più a destra, quindi x=60. Il successivo sta tre quadretti più in su, quindi a y=80, e tre quadretti più a destra, quindi x=120.
Una circonferenza di raggio 60 può essere disegnata tranquillamente con l’apposito strumento di FontForge (si disegna un’ellissi tenendo premuto il tasto Maiusc, fino a quando l’indicatore in alto non raggiunge il valore 60,60). E da lì si può notare che ogni segmento di controllo ha esattamente una lunghezza di 33. Per cui, anche senza disegnare una circonferenza a parte, possiamo cliccare col destro sui punti tangenti, Get Info, e impostare a 33 la Dist del segmento di controllo. (Si può pure disegnare a parte la circonferenza, eliminare tutti i punti tranne quei due che ci servono e agganciarli poi al punto da cui parte il raccordo).
Copiamo la forma che abbiamo ottenuto, la incolliamo a vuoto, la ribaltiamo (Elemento, Trasformations, Trasforma, Ribalta, Verticale), congiungiamo i due punti che delimitano il tratto verticale dopo averli allineati e tiriamo su la parte superiore fino a che il punto più alto non è arrivato a 960 di ordinata.
Selezioniamo tutto, copiamo, incolliamo, ribaltiamo in orizzontale.
Allineiamo il tutto in maniera tale che il bordo destro dell’asta sia a x=240. Congiungiamo le due parti in alto e in basso (selezioniamo i due punti, pulsante destro, Make Line).
E così abbiamo ottenuto una I precisa come quella del Romain Du Roi. Questa lettera può essere copiata e incollata e servire come base per il disegno di altre lettere: B, D, E, F, H, J, K, L, P, R e U.
Si tratta della lettera più semplice in assoluto: 16 vertici, di cui 8 tangenti e 8 con angoli ortogonali. Per una lettera S bisogna tracciare 8 circonferenze di costruzione, con centri diversi, e pure la lettera a, la g e la e prevedono un notevole intreccio di circonferenze.
Anche congiungere le grazie ai tratti obliqui mediante un raccordo circolare è una complicazione, che prevede magari la possibilità di lavorare su più livelli.
Difficile ridisegnare il tutto a partire di quello che si vede sul web, perché ci sono grafici dettagliati solo per alcune lettere, e comunque non sempre sono chiare le coordinate del centro e i raggi delle circonferenze a partire dallo schema.
La digitalizzazione di questo carattere comunque già esiste: si trova in vendita su MyFonts col nome di Royal Romain. Si trova sul web anche un font gratuito, ma è un tentativo di bassissima qualità di riprodurre alla meno peggio le forme delle lettere senza tenere conto di tutta la geometria che c’è dietro (e che poi costituisce il pregio di questo carattere) e in barba a qualsiasi convenzione tipografica (forme che devono ripetersi da una lettera all’altra, metriche, kerning).
Il Romain Du Roi è stato disegnato nel 1692 in Francia, da parte di una commissione dell’accademia reale, per la realizzazione di un carattere che doveva essere usato dalla stamperia regia. I punzoni vennero commissionati a Philippe Grandjean. I disegni delle lettere con linee di costruzione che sono arrivati fino a noi sono stati stampati a partire da incisioni realizzate da un certo Louis Simonneau. Il Romain Du Roi è stato uno dei primi “alfabeti costruiti”, e il primo a fare uso di una griglia geometrica. In precedenza le lettere venivano costruite a occhio, sulla base della sensibilità di chi ci lavorava ma senza particolari considerazioni matematiche.
L’idea che l’estremità superiore di i ed l debba essere pressoché simmetrica a quella inferiore è stata abbandonata dalla tipografia moderna ed è improponibile, al momento.
Identifont non la elenca neanche tra le Caratteristiche Insolite, mentre nelle descrizioni standard di una i serif il sito concepisce solo sei opzioni: niente grazie né coda, grazia inferiore solo verso destra, doppia grazia inferiore, grazia a sinistra superiore, grazia a sinistra superiore e a destra inferiore, doppia grazia inferiore con grazia a sinistra superiore.
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