Il sillabario Loma

Incredibile a dirsi, di recente qualcuno ha studiato la possibilità di dedicare un blocco Unicode al sillabario loma.

Si tratta di un sistema di scrittura usato tra la Liberia e la Guinea tra gli anni 30 e 40, prima che si decidesse di usare l’alfabeto latino per trascrivere la lingua parlata dai Loma.

Non credo esistessero all’epoca dei testi stampati: si usava di sicuro per la corrispondenza personale. E nonostante questo, sul sito di Unicode si trova un pdf di ben 85 pagine in cui si affronta l’argomento.

Il documento raccoglie varie scannerizzazioni di manoscritti riguardanti questo sillabario, ma mi pare di capire che manca l’accordo tra le varie fonti sul numero e la forma dei glifi che lo compongono.

Nelle ultime pagine c’è anche un elenco delle sillabe che sono state individuate, ciascuna con la sua posizione a partire da 1e300. Dal motore di ricerca interno al sito risulta che il blocco non sarebbe stato ancora assegnato.

Il documento è datato due anni fa. La discussione si è sviluppata nel decennio precedente. C’è voluto tempo per contattare i parlanti e iniziare a collaborare. E però manca ancora una fonte autorevole che possa accreditare una versione o l’altra del sillabario. Non si sa neanche se esistano libri per bambini che insegnano le forme dei vari simboli.

Mi pare di capire che ogni consonante (o talvolta gruppo di due consonanti) possa combinarsi in teoria con una delle sette vocali, o assumere una forma differente in caso di vocali nasali, lunghe o dittonghi.

Non c’è nessun tipo di elemento ricorrente in tutte le sillabe contenenti la stessa consonante o la stessa vocale. Le forme apparentemente sono completamente arbitrarie. Non si sa se le forme delle lettere siano ispirate a oggetti precisi contenenti il suono a cui si riferiscono.

Secondo Omniglot l’inventore del sillabario si chiamava Wido Zobo. Wikipedia non lo nomina nella stringata pagina dedicata alla lingua Loma, ma elenca il suo nome nel lungo elenco dei creatori di sistemi di scrittura. 

Di lui non esisterebbero foto, almeno sul web. 

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