Aubrey
Avevo notato l’aspetto molto strano del font Aubrey, di Cyreal, su Google Fonts, e mi ero riproposto di tornare a dare un’occhiata. Non che ci sia molto da dire. La cosa più significativa è forse che si tratta del meno trendy di quelli proposti da questa fonderia. L’ultimo della lista che compare di default, in pratica. In effetti non evoca nessun immaginario ben preciso, e le lettere hanno qualcosa di fastidioso e asimmetrico.
Come gli è saltato in mente di disegnare qualcosa del genere? La didascalia parla di carattere condensato giocoso decorativo con essenza art nouveau. Adatto per decorazioni festive e biglietti di saluti, dice il sito. Mah.
Le posizioni vicine sono occupate dal Jacques Francois, che è un normale serif senza niente di particolare, dal Federant, un semiserif in cui molti tratti hanno andamento verticale e c’è un contrasto marcato coi tratti orizzontali, che rende la lettura un po’ faticosa, e dal Bonbon, con lettere tracciate a mano con tutte le estremità arricciate a spirale.
Cyreal ha contribuito a 38 delle famiglie di caratteri caricate su Google Fonts. La più trendy sarebbe quella dell’Oswald, un classico, sans serif stretto. Seguono Nunito, che come la precedente porta anche la firma di Vernon Adams, sans serif dalle estremità arrotondate e con la l a manico d’ombrello; e il Rubik, un normale sans nato nell’ambito di un progetto dedicato al cubo di Rubik insieme al Rubik Mono One.
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