Braleno
Contiene ben 120 pagine da 20 font ciascuna. La categoria script è la più affollata di tutto il sito, perché è relativamente più facile disegnare caratteri tracciati a mano, visto che non ci si deve concentrare sulla simmetria, sui dettagli, sulla tradizione come per i font di altro genere.
I nomi delle principali fonderie che compaiono a pagina uno mi sono tutti sconosciuti, segno che chi è leader in un’altra categoria non è detto che sia avvantaggiato anche in questa.
Al primo posto per numero di download nel giorno precedente, oggi c’è il Relate, di Panrita Studio. Lettere unite, asse leggermente inclinato in avanti, minuscole molto grandi (grande altezza della x): la e quasi sbatte la testa sotto l’asse orizzontale della t, ed è anche vicinissima a quella verticale.
Al secondo posto c’è l’Anderik, di Gfr Creative. Simile al primo, con x più bassa, lettere più spaziate una dall’altra, ma sempre unite, maiuscole molto più calligrafiche e sinuose.
Al terzo posto troviamo il Bassy, di Erlos Design, che ha una x molto più piccola; è più irregolare e ha una l che forma un occhiello, a differenza degli altri due. Ma soprattutto non ha le aste piene: in alcune parti sono scolorite, proprio a simulare una scrittura a mano con uno strumento che sparge l’inchiostro in maniera irregolare.
Segue l’Heaters, di Mlkwsn, che è un all-caps a lettere stampatelle. Anche questo è irregolare, e anche qui vediamo i segni delle pennellate all’interno dei tratti.
Il Better Together Script, di Katsia Jazwinska, ci riporta ai corsivi a lettere unite. Qui le maiuscole hanno praticamente la stessa altezza delle minuscole, e la differenza tra l’altezza di e e l è minima, anche se la linea di base non è la stessa per tutte le lettere e questo permette di differenziarle.
Il Signature di Typeline Studio ha delle maiuscole svolazzanti dai tratti affusolati, e le minuscole sono microscopiche, non soltanto per quanto riguarda l’altezza della x, ma anche l’altezza della l. La g ha uno svolazzo ingombrante in basso, mentre la p non scende giù più di tanto. Alla stessa dimensione dei font che abbiamo visto prima, è praticamente illeggibile.
I due successivi tornano alle lettere stampatelle. L’Edo Sz di Vic Fieger mostra i segni delle pennellate, e ha lettere larghe e con asse non verticale. Il Beauty and The Beast, di Francis Studio, ha lettere strette, nessuna traccia di pennellate all’interno delle aste, e un qualche contrasto irregolare tra tratti più spessi e più sottili.
I due successivi tornano alle lettere unite con asse verticale. L’Aestetic Violet di Abo Daniel Studio, coi segni delle pennellate e l con un grande occhiello. E lo Strawberry Blossom, di Stereotype, con l senza occhiello e aste senza tracce di pennellate.
Ancora un altro stampatello all-caps e poi cinque corsivi sporchi, poi un all-caps sporco e così via.
L’intera categoria non mi ha mai entusiasmato granché. In gran parte prevede una variazione degli stessi elementi, in un modo o nell’altro.
Dafont mi piace perché permette di arrivare velocemente all’ultima pagina, e vedere qual’è il font di minore successo dell’intera categoria. E quello che viene fuori è interessante. Braleno, di Letterhend Studio. Qualcosa che ricorda una vecchia scritta scolorita sui muri. Le lettere sono strette, col baricentro decentrato. L’utente ha libertà di scelta: lettere come B, G, R sono disponibili sia col baricentro rialzato che col baricentro abbassato. Altre lettere invece cambiano proprio la conformazione. La A è disponibile sia nella tradizionale versione appuntita che nella versione con cima arrotondata e fianchi paralleli. La M può essere con i fianchi divergenti o con i fianchi paralleli e vertice centrale molto alto. La N può essere quella con tre tratti consecutivi o quella con il tratto centrale che si congiunge all’asta di destra molto in alto. La W può essere spigolosa o arrotondata con aste verticali. La Z può avere il trattino o non avercelo. La O può essere quasi circolare o strettissima.
Insomma, va a finire che il font che mi interessa di più è proprio il meno scaricato di tutta la categoria. E non si tratta neanche di un lavoro superato. Si trova sul sito da febbraio scorso, e da allora è stato scaricato circa 2500 volte.
L’autore è Letterhend Studio, che ha una bella collezione di font, tra cui ci sono vari retro interessanti, caratteri tipografici tradizionali e perfino un gotico.
Commenti
Posta un commento