Greenfield Village

A Dearborne, nel Michigan, è stato allestito un interessante villaggio chiamato Greenfield Village. È una specie di museo delle invenzioni, del lavoro, della creatività americana. Più di un museo: un vero e proprio parco in forma di villaggio, composto di vari quartieri con varie attrazioni in ciascuno. Ai ragazzi vengono mostrate le tecniche che venivano usate nelle fattorie nei secoli passati; i primi modelli di automobili Ford, con ruote a raggi e trasmissione a catena; una ferrovia con tanto di locomotiva a vapore e relativi depositi e binari; una strada principale coi negozi, le scuole, gli edifici pubblici come apparivano più di cento anni fa; il laboratorio dell’inventore Edison e le case americane delle varie epoche.

C’è un quartiere dedicato agli antichi mestieri, e una delle botteghe è appunto quella del tipografo. Un rapido tour di quest’ultima attrazione lo si può fare con un filmato di tre minuti e mezzo caricato su Youtube, in cui un tale che dovrebbe essere simpatico si fa spiegare dalla curatrice che cosa c’è da vedere sul posto. Vengono inquadrate foto d’epoca che mostrano come appariva una tipografia nell’Ottocento, e che lasciano a bocca aperta i ragazzi abituati a stampare i loro lavori con una piccola stampante da tavolo: dire loro che ai vecchi tempi c’era bisogno di apparecchiature che occupavano un’intera stanza e di uno staff di lavoratori a tempo pieno dovrebbe una rivelazione, per loro. Nel laboratorio vediamo un tirabozze che viene fatto funzionare dal giornalista per ottenere una stampa di prova, e un torchio da stampa in ferro (Washington Press, con i ritratti in rilievo del primo presidente degli Stati Uniti e di Benjamin Franklin, che è stato tipografo e giornalista). Altre inquadrature scorrono rapidamente su vecchie stampe, per rendere l’idea di cosa si poteva produrre con quegli strumenti.

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