Varie copertine de Il Viaggio Meraviglioso Di Nils Holgersson

Un classico romanzo novecentesco per bambini è Il Viaggio Meraviglioso Di Nils Holgersson, pubblicato nel 1906 dalla scrittrice svedese Selma Lagerlof, che grazie al successo ottenuto è stata la prima donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura.

La Lagerlof era una maestra che aveva risposto ad un appello lanciato dall’associazione nazionale degli insegnanti per scrivere un libro in grado di appassionare alla geografia i bambini. Passò vari anni a documentarsi su geografia, folklore e vita degli animali locali e mise a punto una storia fantastica. Il protagonista è un ragazzino di 10 anni svogliato e dispettoso, che non promette nulla di buono e è causa di preoccupazioni per sui genitori. Un giorno che è rimasto solo in casa perché non è voluto andare alla messa domenicale, cattura un coboldo, una specie di gnomo che è lo spirito protettore della casa. Questo, per punizione riduce il ragazzo alle sue stesse dimensioni, dandogli anche la capacità di capire il linguaggio degli animali. Senza rendersi conto dei limiti della sua nuova condizione, il protagonista prova ad agguantare una delle sue oche che sta spiccando il volo per seguire le oche selvatiche, e si trova trascinato in aria. È costretto così a seguire lo stormo in tutta la sua migrazione, osservando dall’alto la conformazione del Paese, visitando città, porti, fattorie, montagne, foreste, laghi, prima di tornare a casa cambiato ed acquisire di nuovo le dimensioni normali.

In 115 anni di vita, il libro è stato pubblicato più e più volte, e lo è tutt’ora. Inoltre ha dato vita a varie opere derivate, come giochi da tavolo e cartoni animati. Dal punto di vista tipografico è interessante vedere come è cambiata la sensibilità e la scelta dei caratteri nel corso del tempo. Inoltre, guardando le varie copertine, si può ottenere qualche idea su come impaginare i libri di favole per bambini.

Il blog di Bro Edizioni ha raccolto in un’unica pagina le copertine di alcune edizioni recenti in lingua italiana. 

Si comincia con una di Accademia editore, datata 1974, con l’illustrazione a tutta pagina del bambino in groppa all’oca selvatica con paesaggio sottostante, e una scritta in bianco, “Meraviglioso viaggio del piccolo Nils”, in caratteri direi egizi (slab stretti retro).

La copertina successiva è di Mondadori, 1982: illustrazione dell’oca e del ragazzo visti dall’alto al disopra del paesaggio, ma inseriti in una morbida cornice blu, con una scritta in rosso, “Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson”, nei celebri caratteri di Benguiat.

Segue un’edizione dell’83, edizioni Valentina, che ripropone la stessa illustrazione e lo stesso titolo del libro di Accademia, ma inserito in una cornice decorata gialla scura. I caratteri qui sono grassetti serif.

Nel 1997 abbiamo di nuovo un’edizione Mondadori. L’illustrazione è nuova, meno realistica e più movimentata, col ragazzo che aggrappato con passione al collo dell’oca anziché stare seduto o a cavalcioni. Qui i caratteri sono serif ma nel peso regular, anche per far entrare il titolo in sole due righe, col cognome dell’autrice scritto in grande e tutto in maiuscolo.

L’ultima copertina collezionata dal blog è datata 2011. Visione di tre quarti, con ragazzo, oca e paesaggio (agricolo fluviale anziché boschi e laghi) con fascia bianca per autore e titolo. Qui il titolo è in normali caratteri serif, in piccolo tanto da entrare tutto in una sola riga (mai successo nelle edizioni precedenti). Il nome dell’autrice invece è grande, in caratteri stampatelli handwriting tutto in maiuscolo.

Nello stesso post è inclusa anche l’immagine di due copertine di un’edizione svedese. Su una c’è lo stormo di oche selvatiche su un lago in controluce. Sull’altra c’è solo l’oca con il coboldo in groppa, ritagliata da qualunque contesto. Il titolo “Nils Holgerssons underbara resa genom Sverige av Selma Lagerlof” e l’editore “Andra Bandet” o “Forsta Bandet”, sono scritti tutti in maiuscolo in strani caratteri composti tutti di linee rette che credo siano ispirati alle antiche rune. Un font interessante, anche se insolito e difficilmente usabile in altri progetti al di fuori del folklore nordico.

Nella pagina è inserito anche il filmato della sigla del cartone animato ispirato dal romanzo, in cui si intuisce il logo col nome del protagonista che poi comparirà nei vari prodotti derivati, come videocassette o libri illustrati con le scene del cartone (ma in un gioco da tavolo ritroviamo le lettere di Benguiat). Lettere arrotondate, con le maiuscole esuberanti in alto a destra, che creano la notevole controindicazione che la H del cognome del ragazzo può facilmente essere scambiata per una K

Sul web si trova un’edizione tedesca con una illustrazione molto fumettosa (oca con coboldo che vola bassa tra gli animali della fattoria) in cui il titolo, “Nils Holgersson”, è scritto coi caratteri di Boecklin. Per coincidenza, le iniziali del nome del protagonista hanno entrambe, nel font originale, forme derivate dalle minuscole, a differenza delle altre maiuscole. 

Per quanto riguarda il mercato italiano, è interessantissima un’edizione di Rizzoli ancora in catalogo. Qui lo stormo delle oche selvatiche è rappresentato di profilo, mentre vola rettilineo, con battito d’ali costante, al di sopra del mare. Il tutto è inserito cornice rettangolare all’esterno e ovale all’interno, con un cartiglio con le informazioni contenute nel libro: sfondo scuro, nome di autore e illustratore in celeste, poi scritte “Il meraviglioso viaggio”, “di”, “Nils Holgersson”, Attraverso la Svezia”, in rosso, sans serif geometrico all-caps, tranne il nome del protagonista che è in un raro slab stretto dove i tratti centrali di S e H si sdoppiano; questa scritta mi pare chiara con contorno rosso (la qualità dell’immagine è scarsa). Assurda la E, con grazia slab solo sul tratto centrale, che spunta pure oltre l’asta verticale a sinistra, mentre i tratti superiore e inferiore non hanno grazie. 

Il lavoro derivato più recente è forse un film di animazione 3d datato 2017. Qui vediamo il protagonista coi capelli biondi ribelli che spuntano da sotto il suo cappuccio da coboldo, associati ad una moderna t-shirt e jeans corti con cintura e scarpe coi lacci, anziché il tradizionale gilet arancione e zoccoli da contadino. L’oca addirittura indossa un improbabile cappello da aviatore con occhialetti. Il logo ha ben poco di tipografico: la parola Nils è scritta in gommosi caratteri sans, con la i minuscola e le ultime due lettere maiuscole che si legano tra di loro (e un cappello da coboldo sopra la S); azzurro con sfumatura. La parola Holgersson è pure scritta in sans all-caps, ma in rosso, e in prospettiva, curva a restringersi. Nulla a che vedere con le tradizionali limitazioni dell’arte tipografica.

Ovviamente si potrebbe andare avanti all’infinito, imbattendosi in risultati non sempre di qualità. Su Amazon c’è un libro per insegnare ai bambini tedeschi a parlare inglese; in copertina Nils, l’oca e il volpone davanti a un paesaggio alpino, caratteri stampatelli ma calligrafici. 

La Libreria Universitaria vende un’edizione Mondadori del 2005, con il titolo inserito in un cartiglio. Nome dell’autrice in corsivo calligrafico, titolo in eleganti caratteri serif, con un’insolita G maiuscola dotata di tratto discendente che curva verso sinistra. 

La copertina disegnata per Iperborea mostra uno schizzo del profilo dell’oca in volo, col coboldo aggrappato al suo collo in maniera un po’ rocambolesca (con pantaloni e zoccoli da contadino) mentre il font scelto per il titolo è un sans stretto all-caps (O con due tratti verticali), arancione con ombra azzurrina dietro le lettere, in alto a sinistra. La stessa casa editrice ha pubblicato parecchie delle altre opere della stessa autrice, introvabili altrove. 

Nulla di particolarmente originale in una edizione tedesca in vendita su Amazon, se non per una N corsiva per l’iniziale del nome del protagonista (scritto per il resto negli stessi caratteri e nella stessa dimensione del nome dell’autrice). 

Concludo invece con tre lavori interessanti.

Su Wikipedia c’è la copertina di un’edizione del 1936 in lingua inglese. “The Wonderful Adventures of Nils”, scritto in caratteri serif dalle proporzioni molto desuete. Cornice gialla e arancione attorno a un disegno che penso sia un acquerello, e che non raffigura affatto l’immagine iconica del coboldo sull’oca, ma è ispirato ad uno degli episodi del romanzo: il coboldo, remando su una piccola zattera di rami secchi, va a liberare un’oca selvatica usata come richiamo da un cacciatore.

La seconda curiosità un’edizione russa, in vendita su Knigagolik. Ovviamente i caratteri usati sono cirilici, che potrebbero interessarci fino a un certo punto, trattandosi di un alfabeto diverso dal nostro. Ma la forma di alcune lettere (AOE) è la stessa delle corrispondenti latine (anche se talvolta il suono o l’orientamento è diverso) e anche i principi con cui si costruiscono sono gli stessi. Qui vediamo alternare delle scritte in un serif black a forte contrasto a scritte in un serif normale. Tradotto in italiano, il titolo è “Il meraviglioso viaggio di Nils con le oche selvatiche”, con le parole Meraviglioso e Nils scritte in caratteri pesanti a contrasto, la prima in blu scuro, la seconda in azzurro (le altre sono in blu). In alto c’è il nome dell’autrice, in caratteri pesanti e in rosso. La copertina mostra un collage dei vari animali presenti nel romanzo con un castello sullo sfondo: sono disegnati con eccezionale realismo. 

Concludo con un’edizione francese del 1912, venduto su Edition Originale. Il titolo è impaginato in caratteri moderni stretti (stile didoni), “Le merveilleux voyage de Nils Holgersson a travers la Suède”, alternando righe più in grande ad altre più in piccolo come si usava all’epoca, col nome del protagonista scritto in rosso (stampa bicolore, che richiedeva un trattamento speciale).

Nel frontespizio interno si nota meglio la varietà dei caratteri: non cambiava soltanto la dimensione, ma proprio lo stile. Il nome “Selma Lagerlof” è scritto in caratteri sans serif. “Il meraviglioso viaggio è scritto in moderni stretti, ma in caratteri particolari, con le grazie sul tratto centrale della E allungate a dismisura. La parola “di” ha le lettere di larghezza normale. “Nils Holgerson” è scritto in grande e stretto. “Attraverso la Svezia” è più in piccolo, e più in largo.

Troviamo poi la presentazione del traduttore ancora più in piccolo, mentre il nome diventa più grande, grassetto tanto da sembrare slab.

La nota sulla prefazione è in maiuscoletto, sempre serif.

Segue la città, Parigi, a caratteri serif, “Librairie Academique”, in sans serif stretto, nome e indirzzo dell’editore, data e nota sul copyright sempre serif in varie dimensioni diverse, e nell’ultima riga vediamo per la prima volta anche le minuscole.

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