Bizarro
Su FontSpace c’è uno strano font che si chiama Bizzarro. Firmato David Rakowski, riproduce le lettere dell’alfabeto mettendo in posa le silouette di vari personaggi deformi, talvolta con becchi, corna, nasoni, ali. Qualcosa di satanico? Chissà. Purtroppo sul sito non c’è nessuna didascalia.
Tra i molti progetti attribuiti allo stesso autore, c'è anche lo Stickman: normali lettere serif attorno alle quali sono state disegnate a penna gambe, braccia, cappelli. Inutilizzabile, ma curioso.
Entrambi sono stati taggati “people”,
una categoria nella quale rientrano ben 150 font. Molti di essi sono dei semplici dingbat con fotografie di persone ricondotte al bianco e nero, silouette di personaggi, caricature, disegni vari. Alcuni però contengono anche lettere dell’alfabeto, talvolta realizzate facendo contorcere in qualche modo dei personaggi, realistici o stilizzati.
Al primo posto, il sito propone un
progetto di Billy Argel, Crowd, in cui una fotografia di una folla è stata sovrapposta alle aste di un senza grazie. Non si sa
dove è stata presa la foto.
Più avanti nella stessa categoria troviamo l’Alpha Silouette, di Darrian Lynx, con dei profili di donna sovrapposti a lettere in stile Harrington.
Nella prima pagina dei risultati compaiono vari dingbat: il Silhous Two di Manfred Klein, con bambini in un contesto di campagna, o il Picture Squares di Intellecta Design, con personaggi ottocenteschi che reggono dei cartelli vuoti, in cui evidentemente ci si può aggiungere qualunque scritta.
C’è pure il Famous Folks, di Typadelic, con i ritratti di personaggi famosi di Hollywood: Elvis, Marilyn, i Blues Brothers...
Per trovare qualcosa che ricordi di nuovo l’alfabeto dobbiamo voltare pagina, e arrivare all’Alphafitness di Beeline, dove una ragazza atletica si contorce a formare le varie lettere.
Un progetto particolarmente insolito è l’Afrika Images G Sangoma, di Fonts Of Afrika. Qui troviamo le lettere in chiaro circondate da disegni stilizzati scuri. La versione minuscola dell’alfabeto contiene delle semplici silouette di bambini africani.
Nel Silvestre Bodys di un certo Character vediamo uomini e donne nudi che cercano di riprodurre le lettere dell’alfabeto, ricalcate su incisioni del 1834, realizzate da un certo Girault sui lavori di un certo Joseph Balthazar Silvestre.
Su stampe d’epoca, e in bassa risoluzione, è basato forse anche il Flotner, stesso autore, anche se qui non si vedono i dettagli delle singole figure.
Un’idea moderna invece è quella del Santa Time Font, di West Wind Fonts, con vari babbi natale aggrappati uno all’altro nelle posizioni più improbabili. Lo stesso alfabeto è ripetuto due volte, ma la prima volta i personaggi si trovano sovrapposti alle aste delle lettere in colore nero, nella seconda versione no.
Nell’A Picture Alphabet le lettere sono semplicemente affiancate dai personaggi, abbigliati con abiti dalle fogge d’epoca. Non si sa però dove è stata attinta l’ispirazione.
L’utente Character deve essere fissato con gli alfabeti umani (oltre che con quelli contenenti animali e oggetti vari) perché ha digitalizzato anche il Weygel Bodies, dove ai corpi sono affiancate le lettere corrispondenti, e le pose parecchio scabrose.
L’Expressions, di Amit Kumar, abbozza i corpi come linee e ci aggiunge una faccia stilizzata sopra: un cerchio con una bocca ritagliata e un occhio bianco. Talvolta un fiore, visto che la base è un prato.
Un progetto simpatico è l’Alphaman di Beeline, dove ogni lettera ha la faccia di un buffo personaggio nasone (sempre lo stesso) col cappello da cowboy.
Per il resto, mi pare che non ci sia
nient’altro su questo tema, almeno con questo tag.
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